Abbiamo appena festeggiato la festa della Repubblica il 2 giugno, facendo memoria di come l'Italia abbia scelto di essere una repubblica democratica, nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione al nazi-fascismo, proprio con lo strumento referendario.
Il referendum è uno strumento fondamentale della democrazia perché ci chiede di esprimere liberamente e direttamente il nostro parere su alcune norme. Con una libertà massima, forse ancora superiore a quella di quando eleggiamo rappresentanti indicati dalle segreterie dei partiti.
Per questo motivo come Accademia Apuana della Pace invitiamo tutti ad andare ad esprimere il proprio parere liberamente in occasione del referendum del 8 e 9 giugno, nel quale ci saranno sottoposti 5 quesiti che riguardano due materie: lavoro e cittadinanza.
Ad ogni elezione costatiamo con preoccupazione l'aumento dell'astensionismo come minaccia alla democrazia di un paese, ed è per questo che riteniamo politicamente e moralmente sbagliato che alcune forze politiche e rappresentanti del governo, di qualunque colore esse siano, diano indicazione di non andare a votare esprimendo la propria opinione.
Ci appare un segnale di debolezza e una scelta strategica miope laddove tutti dovremmo lavorare per ampliare gli spazi della democrazia.
Suggerire che non sia importante esprimere la propria opinione dinanzi alle materie oggetto di un referendum, significa favorire la riduzione degli spazi e della agibilità democratica, significa lanciare il messaggio che ai governanti non importa cosa noi, cittadini di questo paese, pensiamo di determinate materie.
Per questo motivo, per non farci sottrarre questo strumento di democrazia diretta, invitiamo tutti ad andare a votare esprimendo liberamente il proprio voto.
Come Accademia Apuana della Pace abbiamo a suo tempo deciso di sostenere tutti i quesiti referendari, votando quindi 5 SI, proprio perché riteniamo da un lato fondamentale promuovere e difendere la dignità delle persone lavoratrici e dei loro diritti e delle loro tutele, e dall'altro perché ridurre i tempi per ottenere la cittadinanza, uniformandoli a quelli dei altri paesi europei, pur restando in vigore tutte le altre condizioni, è la condizione indispensabile per la piena inclusione delle persone che hanno scelto l’Italia per vivere, per lavorare, per studiare.
Accademia Apuana della Pace
4 giugno 2025