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Non sappiamo quale lucida follia animi i governanti occidentali nelle loro scelte belliciste, tutte persuase che l'unica vittoria finale sia quella militare, schiacciando e umiliando il nemico... ma sicuramente sappiamo che tale scelta appare priva di una qualsiasi visione del domani e rischia di condurci alla distruzione totale, alla terza guerra mondiale nucleare.

Immersi, come siamo, in questa propaganda bellicista, drogati da questa logica militare della vittoria, abbiamo smarrito il dubbio e il senso critico, e ci stiamo immergendo in un clima che è molto peggiore della guerra fredda, nella quale “i nemici” in qualche modo dialogavano e cercavano punti di equilibrio.

Il 24 agosto 2024, come facciamo ormai ogni sei mesi dall'invasione russa in Ucraina, l'Accademia Apuana della Pace vuole gridare il proprio NO alla guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali, ricordando tutte le vittime delle guerre, perché, nelle continue informazioni che ci vengono gettate addosso, di loro spesso non c'è traccia, se non ridotte a puri numeri.

Questo numero del notiziario settimanale è il n. 1000. Dal 17 gennaio 2005 ogni settimana, quasi senza interruzioni, con magari qualche numero speciale, inviamo il nostro notiziario ad una mailing list che negli anni è cresciuta (https://www.aadp.it/index.php/archivio-completo-notiziari).

Non è stato un traguardo scontato, nemmeno facile, ha richiesto impegno, disponibilità di volontari a farsene carico: lo sforzo di cercare articoli e di produrne per offrire un servizio di una piccola realtà di provincia quale è l'Accademia Apuana della Pace che offra una in-formazione sui temi della pace e della nonviolenza, declinati ovviamente a 360 gradi: non si può costruire pace se non si affrontano i temi della solidarietà, delle disuguaglianze, della giustizia, della distribuzione delle risorse, dell'ambiente e delle risorse energetiche, del lavoro, delle discriminazioni tutte (genere, nazionalità, orientamento sessuale e religioso) dei modelli internazionali, del dialogo interreligioso...

Se Rosa Parks o Martin Luther King non avessero alzato la loro forte voce di dissenso contro un sistema legale e sociale che volevano mettere in discussione, forse non avrebbero avuto ascolto.

E a chi ha pronunciato quelle parole di dissenso, noi non possiamo che dire grazie

L’articolo 21 della nostra Costituzione cita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

E così pure l’art. 10 della Convenzione europea dei diritti umani e dall’articolo 19 del Patto internazionale delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici dichiarano che la libertà di opinione è un diritto fondamentale.