L’albero della memoria
(ai giovani d’oggi)
Non dimenticate i vostri piedi:
col loro passo seguono la strada
della vita, sostengono il vostro viaggio,
possono condurvi lontano,
perfino oltre l’altrove…
E non dimenticate le vostre braccia:
sono il passaporto dell’umanità
quando sostengono, consolano, cullano,
avvolgono l’anima e la riscaldano
se il gelo della vita si fa sentire.
Non dimenticate i vostri luoghi:
quelli persi e ritrovati, quelli desiderati
e sconosciuti, quelli lontani
o nascosti addirittura dentro di voi.
Sanno governare il tempo
e conoscono il segreto
del vostro far parte del cerchio
infinito della vita.
Non dimenticate il vostro
albero della memoria:
le sue radici sono nutrimento
e forza, sicurezza e guida nelle scelte,
la risposta cercata e mai trovata
ai tanti “perché” dell’esistenza.
Se non vi prenderete cura di lui
e non sentirete le sue radici
pulsare all’unisono
col battito del vostro cuore,
non ne riceverete vigore.
Tutto ciò che viene dal passato
prepara il futuro che tenete tra le mani
e dunque non lasciatelo inaridire
nell’indifferenza: perderà
la sua linfa vitale, cadrà ogni foglia,
ogni suo ramo si spezzerà.
Allora incautamente
avrete cancellato la storia
di generazioni d’eroi
anonimi e silenziosi come voi
che lo hanno nutrito col loro sangue
perché sotto le sue fronde
poteste un giorno respirare
l’aria buona della pace e della libertà.
Egizia Malatesta