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Diversi sono gli scienziati che, a causa del livello di disperazione raggiunto, si sono impegnati in forme di disobbedienza civile e in terapie specialistiche per affrontare la loro crescente ansia di fronte al riscaldamento globale.”

<<Avevo una paura da matti… ricordo bene quanto mi sentissi nervoso ed agitato.>>

Era il 6 Aprile 2022 quando Peter Kalmus, scienziato climatologo in servizio presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA si avviò verso il centro città di Los Angeles, per dirigersi verso il sito ove si sarebbe ammanettato alle porte della JPMorgan Chase Bank, assieme a tre suoi colleghi ricercatori.

<<C’è stato un momento – racconta Kalmus a proposito della sua scelta di fare disobbedienza civile – in cui ho compreso che dovevo fare questo passo e trovare il coraggio necessario>>.

In quella occasione si è unito a più di 1000 altri attivisti scesi in strada in quasi 30 Nazioni sparse in tutto il mondo guidati dallo slogan <<1,5°C in più è morte. Rivoluzione climatica ora!>>, una campagna guidata dall’Associazione <<Ribellione scientifica>>, un gruppo attivista di scienziati, accademici e studenti impegnati in forme di azione di disturbo nonviolenta per innalzare il livello d’allarme di fronte all’emergenza climatica globale.

Settantaquattro persone (provenienti da 58 aziende, 15 associazioni imprenditoriali e un sindacato) si sono incontrate a porte chiuse nel porto di Anversa (il più grande centro di produzione chimica d'Europa e il secondo al mondo dopo il Texas), presso il sito della BASF (la più grande azienda chimica del mondo). Tra i presenti c'erano il capo della BASF e altri pesi massimi dell'industria chimica europea, che hanno firmato una "Dichiarazione di Anversa. Per un Patto Industriale Europeo" (vedi il testo completo: https://antwerp-declaration.eu/ ) alla presenza e, soprattutto, con il visibile sostegno di Alexander De Croo, Primo Ministro belga, il cui Paese detiene da gennaio la presidenza di turno dell'Unione Europea, e di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che ha appena ufficializzato la sua candidatura a successore per il 2024-2029. Questo dimostra il valore politico "istituzionale" della Dichiarazione.

Glasgow che tempo fa ? Cop 26, un nuovo fallimento.

L’ultima bozza di accordo tra i 200 paesi partecipanti alla cop 26 di glasgow prevede :

Una riduzione del Co2 del 45% risetto alla realtà del 2010, da raggiungere nel 2030 e la neutralità del carbone entro il 2050, mentre i Paesi dell’UE avevano già approvato una risoluzione della riduzione del Co2 del 55% entro il 2030;

Ha detto il papa nel videomessaggio con cui ha salutato la “giornata della Terra” che “ la natura ha bisogno delle nostre vite su questo pianeta”. È una bella rivelazione: la Terra ha bisogno di Dio che l’ha creata, ma ha bisogno di noi, sue creature, per sussistere.

Ed ecco che la pandemia ha mostrato che non siamo affatto in grado di adempiere a questo ruolo: è sotto gli occhi di tutti come essa ci abbia preso di sorpresa e come sulla base delle risorse e delle culture disponibili non siamo minimamente in grado di reggere alle prove più dure a cui la natura ci espone.