Diritto alla vita e alla protesta in Iraq: basta repressione e intimidazioni ai difensori/e dei diritti umani
- Rete della Pace
- Categoria: Iraq
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Dal 1 ottobre in Iraq è iniziata una nuova fase di proteste sociali, questa volta autenticamente spontanee e difficili da controllare da parte delle forze politiche o da organizzazioni di società civile, ma gradualmente sostenute da una vasta parte dell'opinione pubblica e dai principali sindacati: ieri quello degli insegnanti ha lanciato uno sciopero generale di 4 giorni, quello degli avvocati incita alla disobbedienza civile, mentre gli studenti stanno occupando molte università nelle province del Centro-Sud e sono scesi nelle piazze in centinaia di migliaia.
Perché non voglio la testa di Lozano
- Giuliana Sgrena
- Categoria: Iraq
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Continuo a leggere sul manifesto la richiesta di processare, e condannare, il soldato Lozano, per aver sparato nella famosa notte in cui la Sgrena fu liberata e Calipari perse la vita.
Baghdad, quattro anni fa (Giuliana Sgrena)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Iraq
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Quattro anni fa, il 9 aprile, le truppe americane occupavano Baghdad completando l'invasione dell'Iraq. C'è chi aveva parlato allora di iracheni in festa, ma a festeggiare l'arrivo delle truppe americane sulla piazza Firdaus (paradiso!) erano solo i collaboratori dei giornalisti occidentali, comunque qualche centinaio di persone. Gli altri iracheni, come avevano fatto nei giorni dei bombardamenti, restavano asserragliati dentro le loro case, temendo il peggio. E il peggio sarebbe arrivato, presto.
Le statue di Saddam cadevano una ad una, tirate giù con l'aiuto dei carri armati americani. Alcuni iracheni guardavano attoniti, pochi ragazzi si divertivano giocando con la testa mozzata della statua dell'ex rais per farsi riprendere dalle tv occidentali, altri piangevano, ma i più osservavano: "Volevo la fine di Saddam, ma non volevo che finisse così, con l'occupazione del paese".
Sono passati quattro anni e anche chi sperava in un miglioramento della situazione non ha più speranza. La situazione è andata continuamente peggiorando. Mancanza di sicurezza, di lavoro, di elettricità, di acqua, di benzina. Guerra civile, pulizia etnica, libanizzazione del paese.
Baghdad, quattro anni di agonia (Giuliana Sgrena)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Iraq
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"In passato avevo pregato perché qualcuno invadesse l'Iraq e ci liberasse da Saddam. Ora, chiedo a Dio di perdonarlo perché stiamo pagando le conseguenze del nostro tradimento con più morti, torture, fame e sete di quelle sofferte durante il suo regime". Marwan Hussein, 31 anni, due figli, disoccupato, vive in una scuola abbandonata alla periferia di Baghdad. Sua moglie, Abdya, lavora come domestica presso diverse famiglie. Prima di perdere il lavoro Marwan era meccanico e guadagnava abbastanza per mantenere la famiglia. "Abbiamo fatto diversi tentativi per sopravvivere in un modo dignitoso, ma ora siamo arrivati alla conclusione che l'unica strada è quella di lasciare il paese, però non abbiamo i soldi per farlo", sostiene Marwan. "Negli ultimi sette mesi ho venduto metà delle razioni mensili (distribuite dal governo per le famiglie povere, ndr) per racimolare un pò di soldi per andare in Siria". Con la vendita delle razioni Marwan riesce ad ottenere 20 dollari, Abdya ne guadagna 30, così mettono da parte 50 dollari al mese. Ne occorrono almeno 400 solo per il taxi che ti porta in Siria. Per risparmiare non manda più i figli a scuola: "con il livello di violenza che c'è la scuola non è più così importante", dice. E per vivere? Raccoglie lattine tra i rifiuti e poi le rivende. E quando c'è un'esplosione si precipita sul posto e raccoglie quel che resta di metallo tra i rottami ancora fumanti.
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