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Il Trattato di libero scambio transatlantico (Ttip) è stato uno dei temi centrali affrontati all'incontro di Hanover (Germania) del 25 aprile tra la Merkel, Obama, Hollande e Renzi. "Da un punto di vista europeo - ha detto la Merkel - il Ttip è assolutamente utile per far crescere la nostra economia. È un bene per quella tedesca e per tutta l'Europa. Dobbiamo far presto". È questo il pensiero non solo della Merkel, ma anche di Obama e di Renzi, che vorrebbero che il Trattato fosse firmato entro l'estate.

“Vidi una bestia salire dal mare …”. È con queste parole che il profeta dell’Apocalisse descrive l’Impero Romano alla fine del primo secolo. Le stesse parole le userei per le nuove bestie che appaiono all’orizzonte: il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti, nell’acronimo inglese T-tip e l’Accordo per il Commercio dei servizi, nell’acronimo inglese Tisa. Due trattati pericolosissimi, purtroppo poco conosciuti dal grande pubblico, perché porteranno alla privatizzazione dei servizi.

Nel suo messaggio domenicale alla nazione Barack Obama ha perorato la causa della Buffett Tax, la tassa sui milionari, "perché anche loro paghino il dovuito". Ma in settimana il suo consulente Jijm Messina aveva fatto il giro delle banche di Wall Street per chiedere finanziamenti alla campagna elettorale democratica. "It's a Rich Man's World", annuncia la copertina di Harper's Magazine: il mondo appartiene ai ricchi.

Tratto da “La nonviolenza è in cammino” n. 1129 di martedì 29 novembre 2005

[Dalla bella rivista diretta da Goffredo Fofi "Lo straniero", n. 65, novembre 2005 (sito: www.lostraniero.net) riprendiamo il seguente testo di Majid Rahnema, nella traduzione di Ilaria Proietti Valentini. Majid Rahnema, intellettuale iraniano, già diplomatico e ministro, ha rappresentato il suo paese alle Nazioni Unite ed è stato membro del Consiglio esecutivo dell'Unesco, insegna negli Stati Uniti. Tra le opere di Majid Rahnema: Quando la povertà diventa miseria, Einaudi, Torino 2005]