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Dentro l'aeroporto, dove verranno assemblati i cacciabombardieri F35 (quelli di quinta generazione al cui sviluppo partecipa fin dall'inizio anche l'Italia) prati ed edifici sparsi testimoniano che il cantiere deve ancora aprirsi. Ma da gennaio 2011 le ruspe cambieranno ancora di più il volto di Cameri: da aeroporto militare a sito industriale. E tutto con i soldi dello Stato.

«Nell'Italia della crisi c'è un settore che continua a volare, quello delle armi. E da due anni è calato il silenzio assoluto sulle banche» che prestano i propri servigi per le operazioni d'appoggio all'export di armi leggere e pesanti. C'è un'Italia in cui gli affari legati alla produzione e commercializzazione di armamenti vengono prima di qualsiasi principio etico. E c'è un'Italia, invece, di persone di buonsenso che si mobilitano per dire basta a questo autentico spreco di risorse pubbliche.