L’unica intesa è sull’aumento delle spese militari
- Francesco Vignarca
- Categoria: Commercio e industria armi
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A Vilnius ha preso avvio ieri un vertice Nato tra i più importanti, ed enigmatici, degli ultimi anni. A seguito dell’invasione russa in Ucraina del febbraio 2022 l’Alleanza sembrerebbe oggi in piena salute e sicuramente lontana da una routine sterile. E poco determinante, la stessa che portò il presidente francese Macron a definirla in «stato di morte cerebrale» meno di quattro anni fa. Ma una serie di elementi smentisce questa lettura poco attenta.
A Seafuture l’Italia vende l’usato militare e lo spaccia per sostenibilità
- Giorgio Beretta
- Categoria: Commercio e industria armi
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C’è una fiera in Italia che ha un obiettivo preciso: vendere armamenti. Si chiama «SeaFuture 2023» ed è il salone militare-navale, che verrà inaugurato domani all’Arsenale militare di La Spezia dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
L’evento, giunto all’ottava edizione, è organizzato da Italian Blue Growth insieme alla Marina militare ed è promosso dalle aziende del comparto militare, soprattutto da quelle a controllo statale: dal colosso delle navi Fincantieri (Strategic sponsor), a quello dei missili Mbda (Diamond sponsor) alla principale azienda nazionale produttrice di armamenti, Leonardo (Silver sponsor).
Oltre 40 organizzazioni chiedono che la Direttiva UE sulla “due diligence” per la sostenibilità delle imprese sia applicata al settore armamenti
- Rete Italiana Pace e Disarmo
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La direttiva UE sulla “due diligence” per la sostenibilità delle imprese sia applicata al settore armamenti
“La direttiva UE sulla due diligence per la sostenibilità delle imprese deve coprire pienamente il settore delle armi”, è la richiesta di oltre 40 organizzazioni della società civile internazionale (tra cui Rete Italiana Pace Disarmo)
Archiviata l'accusa a funzionari pubblici italiani e al manager di RWM Italia di aver contribuito a potenziali crimini di guerra, nonostante le prove della violazione del Trattato ATT sul commercio di armi e l'accertata consapevolezza che le armi avrebbero potuto essere utilizzate sui civili nello Yemen. Con una decisione che chiude le porte della giustizia alle vittime dei troppi attacchi indiscriminati contro i civili Yemeniti, il Giudice per le indagini preliminari di Roma ha archiviato il caso relativo alla responsabilità penale di funzionari pubblici italiani e dell'amministratore delegato di un'azienda produttrice di armi per l'esportazione di armi utilizzate nella guerra in Yemen.
Giustizia negata per le vittime dei crimini di guerra in Yemen, nonostante le accertate violazioni delle norme su export di armi
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