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Riportiamo l'appello dell' "Associazione per la Pace", inviataci da "Un Ponte per...", in vista della manifestazione nazionale del 29 novembre 2008:

Nè muri Nè silenzi
Pace giustizia e libertà in Palestina

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 29 Novembre "Giornata di solidarietà internazionale con il popolo palestinese". Invitiamo tutt* ad unirsi alla manifestazione nazionale di Roma insieme al Coordinamento delle comunità palestinesi in Italia e all'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese).

Il popolo palestinese dopo 60 anni di espropri, vessazioni e violenze, ha visto negli anni della seconda Intifada ridurre progressivamente il suo spazio di rappresentanza e prospettiva politica nei Territori Occupati, in Israele e nel resto del mondo. Le esecuzioni mirate e gli arresti arbitrari del governo israeliano hanno decapitato la leadership delle forze politiche palestinesi, il resto lo ha fatto la comunità internazionale delegittimando i principali dirigenti politici palestinesi di ogni ispirazione, cominciando da quelli laici e pragmatici.

Brani tratti dall'Omelia, dal Messaggio di Natale e dall'intervista a Famiglia Cristiana n. 52. Testi integrali in: http://www.lpj.org/newsite2006/index.html


"Oggi non possiamo non ricordare l'instabilità, la mancanza di prospettive chiare per l'avvenire, la mancanza di sicurezza, le aggressioni contro i cittadini e le violazioni contro proprietà e beni.
Come Betlemme aspettò durante secoli Colui che avrebbe "spezzato il giogo e la sbarra che pesavano sulle spalle del popolo, e il bastone del suo aguzzino" (Isaia 9,3), così anche noi stiamo aspettando la manifestazione della Grazia del Signore che metterà fine all'occupazione e all'ingiustizia, liberandoci da quelle paure, difficoltà e divisioni interne che affliggono questa terra. (...)

NON SI PUO' RIMANERE A GUARDARE


C'è un modo per evitare il massacro di civili. C'è un modo per salvare il popolo palestinese. C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:


CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA
PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE

Fermare la guerra a Gaza non è un obiettivo impossibile.
Dobbiamo fare la nostra scelta.
Complici della guerra o costruttori di pace?


Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?