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«Se qualsiasi altro Paese facesse un decimo di quello che fa Israele, andrebbero a bombardarlo. La complicità della politica e dei media italiani davanti al massacro dei palestinesi, a sostegno dei circoli filo-israeliani scesi in piazza ieri, è semplicemente vergognosa. Al fianco del popolo palestinese in lotta contro l'occupazione».

Siamo un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani.

In questo momento drammatico e di escalation della violenza sentiamo il bisogno di prendere la parola e dire #NotInOurNames, unendoci ai nostri compagni e compagne attivisti in Israele e Palestina e al resto delle comunità ebraiche della diaspora che stanno facendo lo stesso.

Abbiamo già preso posizione come gruppo quest’estate condannando il piano di annessione dei territori della Cisgiordania da parte del governo israeliano e il nostro percorso prosegue nella sua formazione e autodefinizione.

In quest'ultima settimana abbiamo visto grandi manifestazioni negli Stati Uniti, ma anche in diverse città del mondo, contro l'ennesimo brutale assassinio di un afroamericano, George Floyd, da parte della polizia.

I neri, i democratici, i liberali, i socialisti e persone senza appartenenza, si sono mobilitati contro il razzismo che sta ritornando a galla in ogni parte del globo. Anche in Europa, anche in Italia.

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