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Il corpo di un bambino trucidato, sventrato, sanguinante. Il cadavere di un uomo fatto a brandelli, con nel viso, magicamente risparmiato, ancora l’espressione del terrore. Una donna colpita a morte, non piu’ riconoscibile. Le immagini che arrivano da Gaza sono le solite del 2009, manca solo la voce di Vik a raccontarcele. Una drammatica ripetizione di eventi, senza fine, senza soluzione. E, dall’altra parte, la mano grondante sangue di uno Stato assassino, sostenuto in tutto e per tutto dagli sciacalli di un Occidente sempre piu’ infame. E un diffuso senso di impotenza, inferiore solamente alla rabbia, all’indignazione, al furore.

Siamo al quinto giorno di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Scriviamo questo comunicato nel mezzo del suono incessante dei bombardamenti, che proseguono ininterrottamente giorno e notte, tenendoci svegli e nel terrore assieme a tutta la popolazione di Gaza. Sentiamo sulle nostre teste il rumore continuo dei droni e dei caccia F16 che sorvolano il cielo della Striscia. Ogni attacco di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata riaccende i terribili ricordi di Piombo Fuso. Al momento le strade di Gaza, solitamente caotiche e affollatissime, sono surrealmente deserte, la gente non può far altro che cercare rifugio nelle proprie case.