GAZA: Dichiarazione straordinaria dei responsabili di OCHA, UNICEF, UNOPS, UNRWA, WFP e OMS
- OCHA Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari dei Territori Occupati Palestinesi, OMS, UNICEF, UNOPS, UNRWA, WFP
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Per oltre un mese, non sono entrate a Gaza forniture commerciali o umanitarie.
Più di 2,1 milioni di persone sono intrappolate, bombardate e di nuovo affamate, mentre, ai valichi di frontiera, cibo, medicine, carburante e scorte di ripari si stanno accumulando e le attrezzature vitali sono bloccate.
Oltre 1.000 bambini sarebbero stati uccisi o feriti solo nella prima settimana dopo la rottura del cessate il fuoco, il più alto numero di morti in una settimana tra i bambini a Gaza nell'ultimo anno.
Solo pochi giorni fa, i 25 panifici supportati dal Programma alimentare mondiale durante il cessate il fuoco hanno dovuto chiudere a causa della carenza di farina e gas per cucinare.
Il sistema sanitario parzialmente funzionante è sopraffatto. Le forniture mediche e traumatologiche essenziali si stanno rapidamente esaurendo, minacciando di invertire i progressi duramente conquistati nel mantenere operativo il sistema sanitario.
Non c'è alcuna Auschwitz a Gaza; ma è pur tuttavia un genocidio
- Amos Goldberg, Daniel Blatman [Traduzione Andrea De Casa]
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Pubblichiamo l'articolo dei professori Daniel Blatman e Amos Goldberg, storici specializzati in Olocausto e studi sui Genocidi presso l’Università Ebrea di Gerusalemme. L'articolo, pubblicato sul quotidiano israeliano Haaretz [al link https://www.haaretz.com/israel-news/2025-01-30/ty-article-magazine/.highlight/theres-no-auschwitz-in-gaza-but-its-still-genocide/00000194-b8af-dee1-a5dc-fcff384b0000], è stato tradotto da Andrea De Casa.
Genocidio o no, Israele è un paese criminale
- Roberto della Seta
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Ho cambiato idea, credo di essermi “radicalizzato”. Circa un anno fa ho scritto su queste pagine dei miei dubbi sull’opportunità di definire come «genocidio» la guerra condotta da Israele a Gaza. Dubbi, soprattutto, sul rischio che usare estensivamente un concetto così drammaticamente estremo, applicandolo a comportamenti che certo configurano crimini di guerra ma che sul piano giuridico sfuggono almeno in parte alla categoria canonica del genocidio, finisca per annacquare il senso, la percezione, la «sacralità» di una parola coniata per dare un nome al male più «indicibile»: alla Shoah.
La matrice coloniale dei genocidi
- Iain Chambers
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Ora che l’accusa di antisemitismo è divenuta una forma diffusa di violenza politica che censura il nostro linguaggio, potrebbe essere utile suggerire come il sionismo stesso sia in realtà antisemita. In quanto dispositivo coloniale occidentale, il sionismo espone il suo antisemitismo in modo più evidente nell’insistere sulla separazione dalle molteplici culture del suo passato ebraico, comprese le loro varie sistemazioni nell’Islam e nel mondo arabo. Si presenta solo in termini bianchi e occidentali, il che significa storicamente e politicamente per il resto del mondo, coloniale.
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