• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ciò che è accaduto ieri (attentato a D. Trump, 14 Luglio 2024, ndr) non deve dividerci (come popolo); può al contrario essere un’occasione per riunirci. In un certo senso, non è stata colpa di una sola persona, ma un po’ di tutti; e tutti noi siamo adesso chiamati in causa come parti responsabili.

In occasione del 2 ottobre, giornata internazionale della nonviolenza, condividiamo questa riflessione sulla nonviolenza di Annamaria Rivera, pubblicata su "Voci e volti della nonviolenza", n. 239 del 1 ottobre 2008.

Non so definire la nonviolenza né spiegare ad altri come vada intesa e praticata. È faccenda troppo complicata e scivolosa, intrico che alimenta paradossi. Ci sono guerrafondai che si proclamano nonviolenti. Veterani e neofiti della nonviolenza che votano i crediti di guerra.  Nonviolenti da sempre che son soliti cibarsi di creature torturate e uccise atrocemente.

Fonte: newsletter "Ecumenici"
Il cielo a sud si accende, e noi andiamo verso sud; andiamo in Kossovo e guardando dalla grande finestra del pullman sembra che gli occhi volino oltre l’orizzonte per incontrare quei paesaggi tormentati che per ora sono solo nella nostra fantasia.