Alexander Langer, l’umanità nella polis
- Alessio Di Florio
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
- Visite: 1372
Il tempo scorre e va via. E anche quest’anno arriva il 3 luglio, giorno di riflessione e dolore, il giorno in cui – in punta di piedi ma facendo nei nostri cuori più rumore di qualsiasi tempesta – Alexander Langer lasciò questa terra. La lasciò nel fisico, ma mai nell’animo, nei cuori e nelle menti. Perché, oltre vent’anni dopo, il suo pensiero, i suoi scritti e le sue riflessioni, sono sempre ineludibili. Ancor di più in queste settimane, mesi, nei quali tutto ciò contro cui Alexander ha lottato tenace fino all’ultimo si staglia sempre più minaccioso.
I nostri morti
- Enrico Peyretti
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
- Visite: 857
Con la morte di Pietro Pinna, salgono a tre, in un mese e mezzo, con Nanni Salio e Fulvio Cesare Manara, i nostri compagni e guide sulla via della nonviolenza, della cultura attiva gandhiana e capitiniana, che ci lasciano soli.
Ma ci lasciano soli?
Pietro Pinna e` morto. Due momenti per salutarlo
- Movimento Nonviolento
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
- Visite: 981
Pietro Pinna ha concluso il suo cammino. Nella storia della nonviolenza italiana grande rilievo ha la storia di Pietro Pinna, che insieme ad Aldo Capitini fu il fondatore del Movimeno Nonviolento. Ricordato come il primo obiettore di coscienza "politico" italiano - la sua storia e` raccolta nel libro autobiografico “La mia obbiezione di coscienza” - ha speso la sua vita per la costruzione della nonviolenza organizzata nel nostro Paese, a partire dalla sua obiezione a vent’anni, proseguita in un’azione coerente e decisa volta al disarmo unilaterale, rifiuto assoluto della guerra e cioe` della “carneficina di massa” in cui consiste.
Oscar Romero, tra ammirazione e imitazione
- Anselmo Palini
- Categoria: Figure significative della nonviolenza
- Visite: 1312
Ottantamila circa sono state le vittime della guerra civile in El Salvador, dal 1980 al 1992, anno degli accordi di pace, in un Paese che aveva solo quattro milioni di abitanti. Nel parco Cuscatlán a San Salvador è stato creato un “Monumento a la Memoria y la Verdad”: si tratta di un muro lungo oltre 90 metri che riporta divisi per anno, incisi nella pietra, i nomi di migliaia di vittime della repressione durante gli anni della dittatura. Tutti i giorni vi sono persone che mettono fiori sotto i nomi di familiari e di amici. El Salvador è veramente una “tierra de mártires”.
Pagina 9 di 21