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“Oggi (26 Giugno, ndr) alla conferenza NATO il Presidente Trump è riuscito a strappare un impegno da parte degli Stati Europei a sostenere spese militari pari a un 5% (del Pil, ndr.)

Una più equa e proporzionata condivisione delle responsabilità implicate è un buon principio, ma non possiamo farci strada verso un futuro sostenibile a suon di guerre. Dobbiamo anche fornire risorse per il mondo diverso che vogliamo creare.

Il referendum è stato sconfitto. Ma è ben altro che una sconfitta della sinistra. È una sconfitta degli stranieri che non possono diventare cittadini, devono rimanere “non persone” in un ordinamento dove anche le Banche sono persone. Sono migranti senza diritti quando sono venuti in uno Stato di diritto. Sono profughi venuti in nome del primo dei diritti che è quello alla vita, e hanno trovato il disprezzo dei diritti e le morti sul lavoro. Vivono in città che si gloriano dei “valori della destra”, e sono città senza valori così che quanti le guardano da fuori, magari dal mare, si stupiscono ed esclamano, come dice la Bibbia:

Facciamoci questa domanda: perché la destra al governo oltre a portare avanti la giustizia di classe e leggi liberticide , vorrebbe convincere i cittadini a non andare a votare per i quesiti referendari sul lavoro ?

Nelle rete televisive pubbliche , si accenna solo ai referendum dell’8 e 9 giugno ma non viene mai fatta informazione, non ci sono rubriche di approfondimento. E dibattito , sui contenuti e motivi dei 5 quesiti referendari.

Buonasera a tutte e a tutti,

per prima cosa vorrei dire che il LAVORO DEVE ESSERE BUONO COME IL PANE E BELLO COME L’ANTIFASCISMO, non vorrei che questo ci portasse anche noi ad essere identificati, visto il momento storico, anzi direi politico, nel quale viviamo.

Noi siamo antifasciste e antifascisti, ne siamo orgogliosi, lo dico qua, da una terra che è stata terra di Resistenza, la nostra è la prima Provincia a cui, per questo, fu riconosciuta la Medaglia d'Oro al Valor Militare, che è stata anche terra di Resistenza pacifica e disarmata grazie alle donne del 7 luglio.
Siamo quelli che martedì, in un presidio davanti il Comune di Massa, assieme all’ANPI e a tante associazioni e partiti, alle ore 18 chiederanno al Sindaco Persiani di non intitolare né ora né mai una strada ad Almirante, non perché non siano maturi i tempi ma piuttosto perché Almirante era un fascista e di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, anche qua, senza ambiguità, non perché è morto ma perché era il capo dei fascisti alleato di Hitler e dei nazisti e si macchiarono di vergogne indicibili.