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Una premessa metodologica mi sembra utile. Di una persona grandemente significativa come don Tonino Bello, si può parlare su due registri: il primo filologico, teso a raccogliere con precisione scrupolosa la sua parola e testimonianza; il secondo “re/sponsabile”, cioè consistente nel rispondere al suo stimolo accettando l’impegno che ci trasmette. Il primo modo è quanto più possibile oggettivo, il secondo è personale, implica scelte che non sono necessariamente condivise da tutti, sebbene orientate agli stessi valori e proponibili alla considerazione di tutti. L’ascoltatore o lettore attento può distinguere i due generi di discorso, anche se non sono materialmente separati.

Religiosa delle Figlie di Maria ausiliatrice, suor Alessandra Smerilli ha 43 anni ed è originaria di Vasto (Chieti). Insegna Economia politica ed elementi di statistica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'educazione "Auxilium" di Roma. Nel 2014 ha conseguito il dottorato in Economia presso la School of Economics della East Anglia University (Norwich, Regno Unito), mentre nel giugno 2006 il dottorato di ricerca in Economia politica presso la Facoltà di Economia della "Sapienza" di Roma. È socia fondatrice e docente della Scuola di Economia Civile e membro del comitato etico di Etica SGR. Ha scritto a quattro mani con Luigino Bruni "L'altra metà dell'economia" (Città Nuova, Roma 2015) ed è in corso di pubblicazione il volume "Carismi, economia, profezia: la gestione delle opere e delle risorse", con l'editrice Rogate.

Papa Giovanni, grande maestro di pace, fu solo militare volontario, per un breve tempo giovanile, per sostituire il fratello, e non può essere reclutato a forza a confermare e benedire l’etica militare. E’ un abuso e un’offesa alla quale speriamo e attendiamo rimedio da papa Francesco. E’ un atto paragonabile alle insegne religiose abusate negli stendardi militari e al dio nazionale invocato contro il dio della nazione nemica. E’ uno sprofondamento nel paganesimo tribale, e un sotterramento del vangelo. I funzionari clericali che hanno compiuto questa offesa devono ritirarla e chiedere perdono.

Fonti giornalistiche, tra le quali La Repubblica e Huffington Post[1], informano tra l’altro che l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, era completamente all’oscuro dell’operazione e come denuncia il vaticanista Francesco Antonio Grana su Il Fatto Quotidiano[2], la procedura che ha portato martedì 12 scorso alla presentazione della Bolla Pontificia appare “canonicamente molto frettolosa e burocratica senza una reale, franca e ampia consultazione dell’episcopato”. Per di più come si domanda Pierluigi Castagnetti 3], ultimo segretario del PPI e da giovane obiettore di coscienza, “ma Papa Francesco era informato?”.