Vi esorto a non usare piu il termine " dimenticate" per le guerre che si svolgono in genere in Africa ma guerre " ignorate" volutamente. Cosi sta accadendo per la guerra nella repubblica democratica del Congo (RDC), nella l'occupazione di Goma, capitale del nord Kivu ,da parte del M23, gruppo militare filoruandese, con il beneplacito del Ruanda. Dopo 3 giorni di notizie anche sui nostri tg , dove non si capisce fino in fondo perchè questi " straccioni "di africani si combattono , oggi 4° giorno, arriva il silenzio stampa su tutti i tg televisivi. Eppure la situazione giu è la stessa di ieri, se non peggiore, la guerra continua, le sofferenze continuano, la gente scappa, i morti non si contano.
I motivi di questa guerra come della maggior parte delle guerre in Africa, sono economici, per la spartizione delle ingenti risorse e materie prime che ha questo continente, che chiamiamo " sottosviluppato" ( anche questo termine andrebbe cancellato) ma meglio chiamarlo " impoverito".
Il Kivu ha una terra fertilissima, è ricchissimo di oro, diamanti legname, e Coltan, necessario per l'Hign Tech. E da 30 anni che gruppi ribelli si contendono il controllo delle miniere dove si scava con le mani , a piedi nudi, uomini, bambini, donne, per pochi spiccioli ; il prodotto da intermediari, spesso gli stessi gruppi ribelli, viene rivenduto al miglior offerente,; in assenza di uno Stato che ponga qualche controllo , tutela dei lavoratori, dazi a vantaggio della collettività . Il Ruanda, paese limitrofo, piccolo, senza risorse minerarie ma con grandi appoggi dai paesi occidentali, ha fatto la parte del leone in questi anni nell'esportanzione di questi prodotti, fino a che nel marzo 2024 l' Unione Europea firma un Memorandum di Intesa con il Ruanda, per importare coltan . Ma il Ruanda non ha Coltan e alcuni lo fanno notare ai commissari europei,( ma si possono fare sempre guerre per procura.....)
A conferma di quanto scrivo, vi invio una lettera che abbiamo ricevuto come Rete Insieme Per la Pace in Congo , da parte di alcuni parlamentari europei che il 29 gennaio hanno scritto a Joseph Sikela, commissario UE per il paternariato Internazionale.
All'attenzione di Jozef Síkela, commissario europeo per i partenariati internazionali
- Cc: Sig.ra Kaja Kallas, Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri
- Sig. Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale
Bruxelles, 29 gennaio 2025
Oggetto: Guerra di aggressione del Ruanda alla Repubblica Democratica del Congo (RDC ) e Memorandum d'Intesa sulla filiera sostenibile delle materie prime
Onorevole Commissario, Scriviamo per esprimere grave preoccupazione per la responsabilità del Ruanda nella guerra che devasta il Nord Kivu e per la situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), in particolare a Goma negli ultimi giorni. Nonostante il Memorandum d’Intesa concluso dal suo predecessore con il regime di Kigali, l’impegno dell’Unione Europea a favore della pace e della stabilità in Africa centrale necessita di un’azione immediata per affrontare la situazione.
La città di Goma, una delle più popolate della Repubblica Democratica del Congo (RDC), è sul punto di cadere nelle mani del gruppo armato M23, sostenuto e supervisionato dalle forze armate del Ruanda.La situazione umanitaria è allarmante: l’M23 è noto per le sue atrocità contro i civili e si prevede che centinaia di migliaia di residenti fuggano dai combattimenti. Cinque caschi blu dell'ONU sono già stati uccisi. Per decenni Kigali ha violato l’integrità territoriale e la sovranità della RDC e la sua influenza sulla parte orientale del paese non ha fatto altro che crescere. Oggi il territorio controllato dal Ruanda, direttamente o attraverso gruppi armati, ha raggiunto livelli senza precedenti, facilitando il saccheggio sistematico delle risorse naturali, in particolare dei minerali, a vantaggio della sua economia. Vi esortiamo a prendere misure forti per costringere il Ruanda a porre fine alla sua invasione e alle sue atrocità.
Durante la sua audizione al Parlamento europeo, lei ha sottolineato “l’importanza del Ruanda come partner chiave dell’UE in Africa” e ha affermato di essere “inconsapevole” delle atrocità commesse dal Ruanda nella RDC. Tuttavia, diversi rapporti delle Nazioni Unite – qui allegati – documentano chiaramente il sostegno del Ruanda al gruppo armato M23. Questi rapporti evidenziano che tale sostegno rende il Ruanda responsabile delle atrocità commesse dall’M23 ( 1) e rende il Ruanda parte de facto del conflitto internazionale che devasta la regione del Kivu da oltre 20 anni e che ha già causato più di sei milioni di morti dal 1998 (2). Perseguendo un obiettivo di “conquista territoriale” (3) le forze armate coinvolte continuano a commettere atrocità documentate, come il reclutamento forzato di bambini soldato (4) e lo stupro come arma di guerra ( 5) .
Questa guerra di aggressione guidata dal Ruanda ci macchia le mani di sangue a causa della nostra cooperazione con il regime di Kagame.
La zona di estrazione del coltan a Rubaya, controllata dall’M23, rappresenta il 15% della fornitura globale di tantalio ( 6) . L’M23 controlla lì tutte le attività minerarie , compresa l’estrazione illegale, il commercio illecito, il trasporto al di fuori dei canali ufficiali e la tassazione dei minerali prodotti (7) . Come risultato, il Ruanda ha registrato un aumento del 50% nelle esportazioni di coltan nel 2023, diventando il principale esportatore mondiale, superando di gran lunga la sua capacità di produzione nazionale (8). L'ultimo rapporto descrive questo come "la più grande contaminazione della catena di approvvigionamento di minerali nella regione dei Grandi Laghi registrata fino ad oggi." (9)
Il Memorandum d’Intesa sulla “filiera sostenibile delle materie prime” firmato con il Ruanda nel 2024 non tiene conto del contesto regionale e del ruolo attivo del Ruanda nella parte orientale della RDC. Inoltre, garantisce ingiustificatamente legittimità internazionale al regime ruandese. L’accordo stabilisce che l’estrazione e la lavorazione delle materie prime devono rispettare i diritti umani, garantire trasparenza e tracciabilità e contribuire alla stabilità regionale. Tuttavia, la realtà sul campo dimostra il contrario.
L’UE non deve essere complice della tragedia umanitaria in corso nel Nord Kivu.
Vi invitiamo pertanto a:
1. Sospendere il Memorandum d'Intesa, poiché la situazione sul campo contraddice completamente i principi sanciti dall'accordo.
2. Pubblicare la Tabella di marcia sviluppata nell'ambito di questo accordo ,nell'interesse della trasparenza.
3. Collaborare con altri Commissari per imporre sanzioni mirate contro il regime di Kagame e i responsabili delle atrocità commesse nella RDC.
4. Sospendere tutti i finanziamenti per le attività militari dell'esercito ruandese, come nel caso del Mozambico, per impedire la diversione dei fondi verso altri obiettivi. Aspettiamo la vostra risposta e rimaniamo disponibili per discutere le misure necessarie per garantire la coerenza delle azioni dell’Unione Europea nell’affrontare questa crisi umanitaria e di sicurezza.
1) S/2024432 para 45 pg 13
2 ) https://www.cfr.org/global-conflict-tracker/conflict/violence-democratic-republic-congo
3) ibid.
4) S/2024/432, paras. 37, 100-108, and annex 65 ; S/2024/969 Annex 14 ; S/2024/689 para 30, p.9 5) S/2024/689 para 31 p.9 ; S/2024/432 para 92 p.21 ; annex 60 p.192
6) S/2024/689 para 20 p.4
7) S/2024/969 para 57 p.14, annex 28 p.110, and annex 29 p.114; S/2024/432 paras 138-148
8) S/2024/432 para 144 p.30
9) S/2024/969 paras 57 and 64-66
Co-signatories:
Mounir Satouri (Greens/EFA) Barry Andrews (Renew), Jaume Asens (Greens/EFA) Marc Botenga (Left), Saskia Bricmont (Greens/EFA), Damien Careme (Left), David Cormand (Greens/EFA), Estelle Ceulemans (S&D), Elio Di Rupo (S&D), Sebastian Everding (Left), Cristina Guarda (Greens/EFA) Bernard Guetta (Renew), Rima Hassan (Left), Hannes Heide (S&D), Rudi Kennes (Left), Katrin Langensiepen (Greens/EFA), Erik Marquardt (Greens/EFA), Catarina Martins (Left), Sara Matthieu (Greens/EFA) Aodhán Ó Ríordán (S&D), Leoluca Orlando (Greens/EFA), Vladimir Prebilič (Green/EFA), Thijs Reuten (Greens/EFA), Diana Riba i Giner (Greens/EFA), Ilaria Salis (Left), Majdouline Sbai (Greens/EFA), Marco Tarquinio (S&D), Marie Toussaint (Greens/EFA), Catarina Vieira (Greens/EFA)