La presidente Meloni, il cardinale Zuppi, il presidente della Repubblica Mattarella: in poche ore si susseguono le più autorevoli prese di posizione sulla rotta della Global Sumud Flotilla. Era uno degli obiettivi: mettere in gioco la vita di qualche decina di bianchi occidentali costringe a parlare chi non aveva aperto bocca, o lo aveva fatto con ben minor incisività, per centinaia di migliaia di palestinesi. 'È il colonialismo, bellezza.
Zuppi e Mattarella, naturalmente, usano toni e argomenti distanti da quelli di Meloni, come sempre rabbiosa e sprezzante. Ma nemmeno loro sembrano aver capito il punto.
La Flotilla porta aiuti, certo. E il fatto che Meloni e Mattarella oggi si spertichino a dire quanto facilmente l'Italia potrebbe consegnarli al posto della Flotilla stessa induce a dire: e allora perché per ora non lo avete fatto? Questo accordo che dovrebbe passare per Cipro, non poteva essere immaginato mesi, anni, fa?
Ma la Flotilla porta anche l'affermazione di un principio di civiltà: la libertà di navigare incolumi in acque internazionali, e poi in quelle palestinesi, fino al porto di Gaza.
Israele sta minacciando di attaccarli proprio in quelle acque, compiendo un atto illegale gravissimo, macchiandosi dell'ennesimo crimine. E la soluzione proposta dalle nostre istituzioni qual è?
Darla vinta alla legge del più forte, trattare il mare di tutti come se fosse di Israele.
Chinare il capo, e zitti.
Ci sono rischi nella fedeltà della Flotilla a questo principio?
Ovviamente: non è la gita in barca di cui parlano i cinici complici di Israele.
È un atto di disobbedienza civile, praticato da persone che si assumono i rischi che questa disobbedienza comporta. Ma, a differenza di Socrate o Gandhi, la Flotilla non disobbedisce a leggi ingiuste, no. La Flotilla rispetta scrupolosamente la legge, per denunciare la prepotenza di chi non lo fa. Si muove nella più completa legalità: mentre le nostre istituzioni le chiedono invece di obbedire alla forza di chi disprezza la legge. Cadono così tutte le maschere: la Flotilla è in mare per Gaza, ma ha molto da insegnare anche alle nostre istituzioni, alla nostra democrazia in rovina.
Ultimo giorno di Gaza
Tomaso Montanari
Post su Istagram del 17/09/2025