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Coca Cola e acqua: una relazione non-sostenibile (mercoledì 26 aprile 2006)
di Amit Srivastava (da Common Dreams)


Come può una compagnia come la Coca cola essere vessillifera di un forum internazionale il cui obiettivo è proprio la promozione dell’uso sostenibile dell’acqua? L’acqua è essenziale alla vita, è la linfa del nostro pianeta. Senza l’acqua, non è possibile la vita. La mancanza di accesso all’acqua potabile è una tragica realtà per oltre 1 miliardo e 200 milioni di persone, circa il 20% della popolazione mondiale, principalmente nei paesi in via di sviluppo. Oggi, garantire l’accesso all’acqua potabile resta una delle più grandi sfide per la comunità internazionale.
Dal 16 al 22 marzo, il Messico ospiterà il quarto World Water Forum, un’importante conferenza internazionale che, nello spirito degli organizzatori, mira a risolvere la crisi dell’acqua nel mondo e ad “assicurare migliori standard di vita per la gente di tutto il mondo e un comportamento sociale più responsabile nei confronti dell’approvvigionamento dell’acqua, in linea con lo sviluppo sostenibile”.

Il 12 e 13 giugno 2011 oltre 26 milioni di persone votarono per bloccare il progetto del Governo Berlusconi di definitiva privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali.
Qual era la volontà popolare? Così la riassumeva la Corte costituzionale: "rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua."

“Sto con il piccolo comune di Zeri e con il lungimirante rifiuto dei suoi abitanti di farsi assorbire, fra qualche anno, in un mega-gestore privatizzato dell’acqua. Sto con Zeri perchè è un tassello del più generale conflitto per l’acqua pubblica, per cui mi batto da sempre”.

Approvata la Riforma della Pubblica Amministrazione: un ennesimo attacco del Governo ai referendum e alla volontà popolare
Ieri mattina il Senato ha licenziato in via definitiva la cosiddetta Riforma della Pubblica Amministrazione. Nel corso dell’esame parlamentare questo disegno di legge si è trasformato in un ennesimo provvedimento omnibus con cui il Governo si arroga una serie di deleghe in bianco. Come  ci interessa denunciare il fatto che con tale provvedimento il Governo avrà il potere di ridefinire la disciplina in materia di servizi pubblici locali con indicazioni esplicite volte al rilancio dei processi di privatizzazione.

Ieri sera (29 settembre n.d.r.) a Padova, nella seduta del consiglio comunale, si è scelto di calpestare il risultato del referendum del 2011 e di procedere sulla via di una privatizzazione strisciante dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali attraverso la vendita (detta fusione per incorporazione) di AcegasAps ad Hera.
La logica, spacciata come ineluttabile,  è sempre la stessa: è necessario competere sul mercato e piegarsi agli interessi della finanza.