• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domenica 10 marzo, ora di pranzo. Irrompe nella tranquillità domenicale la notizia di un disastro aereo in Africa. Un Boeing 737 della Ethiopian Airlines è precipitato 6 minuti dopo essere decollato da Addis Abeba. E’ una strage, 157 i morti. Tra loro 8 cittadini italiani, tra cui alcune persone impegnate nella cooperazione internazionale.

Presentate a Roma le iniziative della società civile contro la partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter.

Anche il Governo Conte ha sottoscritto contratti per la continuazione degli acquisti e nei prossimi mesi dovrà essere presa la decisione definitiva. In gioco fin da subito 3,7 miliardi che potrebbero arrivare a 10 (per solo acquisto). Se non si cambierà rotta. Le alternative possibili: welfare, lavoro, istruzione, diritti, ambiente.

Il Senato ha salvato mercoledì scorso il ministro Salvini dalle acque minacciose di un processo per sequestro di persone e altri reati che avrebbe potuto travolgerlo. Per molti è stato uno scandalo, per moltissimi un dolore, perché del via libera al processo avevano fatto un’istanza etica essenziale, a cominciare dal Centro per la pace di Viterbo.

L’Assemblea si è realizzata nella sede dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, alla presenza della Presidente, Simonetta Saliera, che ha aperto i lavori assembleari.

Come anticipato dal documento di convocazione, l’assemblea si è svolta in modo aperto, con la presenza e gli interventi dei rappresentanti delle associazioni della rete e dei rappresentanti di reti, movimenti, iniziative invitate a dialogare e confrontarsi per l’individuazione di punti di convergenza e per la costruzione di un percorso unitario.