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Dinanzi all'orrore e all'infamia dei governanti di un intero continente che rifiutano di soccorrere una cinquantina di naufraghi nel Mediterraneo, uomini, donne e bambini innocenti sopravvissuti alle violenze dei lager libici, vorrei associarmi alla preghiera del papa e di innumerevoli altre persone di volontà buona: siano salvate queste vite innocenti, si aprano i porti, siano accolte queste persone, esseri umani come noi.

Care amiche ed amici,

lo scontro sul cuore dello Stato si è fatto durissimo, quello che si sta decidendo è se a settant’anni dal parto doloroso da cui è nato, il nostro Stato debba mantenere un cuore di carne o trapiantarsi un cuore di pietra. Si potrebbe definire uno scontro sull’identità: infatti porti chiusi od aperti, bambini discriminati fin dall’asilo, stranieri gettati nel gorgo perché “solo gli italiani”, non sono un cambio di politica, sono un cambio dell’Essere. È singolare come tutto si rovesci.

Come famiglie che hanno un ragazzo africano o asiatico con loro siamo indignate e offese dal fatto che il governo abbia posto la fiducia sul Decreto n. 113/2018, bugiardamente definito “Decreto sicurezza” quando in realtà aumenterà il numero di migranti in situazione irregolare e creerà maggiore insicurezza nelle nostre città.

La vicenda di Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, mi indigna profondamente. Una via crucis la sua, che ho vissuto passo passo. Mai mi sarei aspettato di assistere nel mio paese ad un tale accanimento della Giustizia e della Politica contro un uomo, Mimmo, la cui unica colpa è quella di aver fatto rinascere un borgo semi-abbandonato, dando speranza e lavoro a calabresi e migranti.

Il presepe di cui qui si parla è vivente. Loro sono giovanissimi: Giuseppe (Yousuf), Fede (Faith) e la loro creatura. Che è già nata, è una bimba e ha appena cinque mesi. Giuseppe viene dal Ghana, Fede è nigeriana, entrambi godono – è questo il verbo tecnico – della «protezione umanitaria» accordata dalla Repubblica Italiana. Ora ne stanno godendo in mezzo a una strada. Una strada che comincia appena fuori di un Cara calabrese e che, senza passare da nessuna casa, porta dritto sino al Natale. Il Natale di Gesù: Uno che se ne intende di povertà e grandezza, di folle adoranti e masse furenti, di ascolto e di rifiuto, del "sì" che tutto accoglie e tutti salva e dei "no" che si fanno prima porte sbattute in faccia e poi chiodi di croce.

Il 22° sgombero in 3 anni.

Senza rispetto, senza umanità, le loro povere cose - tende, lettini, sacchi a pelo, vettovaglie - distrutti e buttati al macero.

La politica della falsità, che finge di risolvere problemi, ma in realtà ne crea di più grandi.

Stanno sistematicamente portando avanti i loro più biechi progetti, i loro sogni di oppressione.

In occasione della conclusione, 100 anni fa, della prima guerra mondiale, il vescovo diocesano Ivo Muser della Diocesi di Bolzano-Bressanone, ha pubblicato una lettera pastorale molto forte,”Beati gli operatori di pace” che condividiamo come ulteriore contributo per riflettere e prendere le distanze da certi nostalgici trionfalismi.