Siamo inorriditi che Mare Nostrum si sia trasformato in Cimiterium Nostrum
- Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi)
- Categoria: Notiziari AAdP: sommari ed editoriali
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Questa newsletter (Combomifem) divulga la posizione della Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi) sulle politiche che l’Italia ha adottato per fermare il flusso di migranti dalla Libia. La Cimi chiede l’apertura di corridoi umanitari per chi fugge dalle guerre e una serie politica economica verso i Paesi da cui provengono i migranti economici.
Facendo una dozzinale ricerca con Google, in uno dei tanti siti di aforismi e citazioni si trova un pensierino di Gandhi (a volte scritto erroneamente, Ghandi) che direbbe: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci".
Abbiamo il mondo in casa, ma anche noi, cittadini e cittadine italiane, siamo ovunque nel mondo. Chi accampa gli stupri perpetrati da giovani e giovanissimi “immigrati” per squalificare la proposta dello “ius soli”, che contempla anche lo “ius culturae”, soffre di grave miopia. Che mi importa se 12 milioni di italiani, uno su cinque, rinuncia alle cure mediche perchè non se le può permettere Che mi importa se 8 milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà e 4 milioni nella povertà assoluta Che mi importa se in questi anni abbiamo cementato il nostro territorio ad un ritmo doppio rispetto al resto dell'Europa Che mi importa se nella mia città abbiamo una disoccupazione del 16%, doppia rispetto a quella di 10 anni fa e che 1 giovane su 2 sotto i 29 anni è disoccupato
Siamo sulla strada sbagliata. La competizione tra Italia e Francia, con Russia, Cina, Turchia, Arabia Saudita, Qatar ed Iran, a tessere le proprie trame per prenotare nuovi contratti e forniture o per re-installare una presenza militare nelle frontiere interne africane, è una strada sbagliata e molto pericolosa. Manca una strategia di ricomposizione del complesso tessuto comunitario e sociale libico, per ridare alla popolazione ed alle tribù locali la possibilità e la responsabilità di decidere del proprio futuro, in modo pacifico, nonviolento e dentro un quadro di legalità internazionale. Un percorso che ha bisogno di investimenti e di dialogo con le comunità locali, costruendo relazioni, rapporti di reciproca fiducia e rispetto. Strategia che di certo non passa per le stanze delle diplomazie e degli stati che vedono la Libia come un nuovo campo di battaglia, per fermare e per respingere migranti e richiedenti asilo, per accedere a nuovi contratti con supposti governi o capi-milizie sempre pronti ad accreditarsi o ad offrirsi al miglior offerente.
L’invito del presidente della CEI, cardinal Bassetti, ad affrontare il fenomeno dei migranti “nel rispetto della legge” e senza fornire pretesti agli scafisti è un richiamo all’assunzione di responsabilità etica ad ampio raggio nella temperie che Italia e Europa stanno attraversando.
È razzista anche chi - a sinistra e tra i cattolici - inizia ad accettare come normale la distinzione tra chi fugge dalla povertà e chi fugge dalla guerra; è razzista anche chi - a sinistra e tra i cattolici - per rispondere ai razzisti dichiarati spiega che i migranti ci servono perché aiutano la nostra economia; è razzista chiunque, in qualsiasi modo si ponga su un piano diverso da quello sul quale sono quelle povere persone che vengono dall'Africa o faccia distinzioni di genere economico, religioso, culturale o altro.
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Aforismi e nonviolenza
Abbiamo il mondo in casa, ma anche noi, cittadini e cittadine italiane, siamo ovunque nel mondo
E l’armonia rispettosa fra culture e persone diverse richiede ascolto, conoscenza reciproca e … tempo.
E generalizza in modo indebito.
Che mi importa
Siamo sulla strada sbagliata, occorre urgentemente una nuova politica di pace per il Mediterraneo
Il dovere di restare umani
Negare i diritti ai migranti è negare l'Occidente