Pubblichiamo, come approfondimento alla nonviolenza, questa intervista, a Carlo Schenone, una delle figure più impegnate nella riflessione sulla nonviolenza e nella pratica di essa nei movimenti e nei conflitti sociali, particolarmente attivo nella formazione, realizzata da Paolo Arena e Marco Graziotti, della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Questo ciclo di interviste verrà utilizzato nei momenti formativi realizzati dall’Associazione.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come è avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Carlo Schenone: Durante l'università, a Pisa, ero negli scout con un capo, Marcello Lenzi, che ci parlava delle comunità dell'Arca e di Lanza del Vasto. Finita l'università, quando si è trattato di fare il servizio militare ho cominciato ad informarmi, a frequentare il Movimento Nonviolento per poi fare obiezione di coscienza...
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalità della nonviolenza hanno contato di più per lei, e perché?
- Carlo Schenone: Gesù Cristo che nei vangeli mi ha insegnato la nonviolenza che molti preti non riescono a capire. Lanza del Vasto che ho avuto la fortuna di ascoltare in uno dei suoi ultimi interventi pubblici a Pisa. Pat Patfoort che mi ha presentato un modello efficace e comprensibile della violenza e della risposta nonviolenta.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Carlo Schenone: Oltre ai classici... Tecniche di animazione di Martin Jelfs, Per uscire dalla violenza di Jacques Semelin.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con più impegno?
- Carlo Schenone: In Italia le lotte contro la Tav in Val Susa, nel mondo la lotta per superare la segregazione palestinese. Purtroppo non vedo più tante lotte reali ma spesso solo teoriche.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene più necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Carlo Schenone: Nell'opposizione alla deriva sociale e politica in Italia. Nell'evitare il tracollo prossimo venturo del nostro paese in una dittatura "soffice".
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Carlo Schenone: Non mi pare che ci siano più tali gruppi.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Carlo Schenone: La forza dell'intelligenza. Ridurre il più possibile il dolore proprio e altrui cercando di evitarlo del tutto.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
- Carlo Schenone: Gli stessi che ci sono tra nonviolenza e maschilismo.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
- Carlo Schenone: La nonviolenza penso sia intrinsecamente ecologica e preservatrice della vita.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Carlo Schenone: Penso che la nonviolenza si prenda cura di tutti i diritti ugualmente. Il problema è di sapere quali sono i diritti. Per esempio da qualche anno si va cianciando di diritto alla privacy che diritto non penso che sia. Se di diritto si può parlare è il rispetto della persona e del non abuso delle informazioni note su di essa che è ben altra cosa.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Carlo Schenone: Penso che sia uno dei campi in cui bisognerebbe sperimentare i metodi di difesa nonviolenta alternativi.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
- Carlo Schenone: Ho paura che se la nonviolenza non riuscirà a risvegliarsi dal suo torpore e non ricomincerà a fornire strumenti e metodi a chi lotta per la propria sopravvivenza, finirà che gli oppressi ripercorreranno a breve nuovamente la strada della violenza. Ma ho la sensazione che la nonviolenza continuerà a cincischiare per paura di impegnarsi e lottare e per non essere stata in grado di raggiungere i giovani che sono l'unica energia che può fare rivoluzioni.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Carlo Schenone: Non distinguo tra oppressi.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
- Carlo Schenone: Dipende dal tipo di pacifismo. Se si tratta solo di parziale negazione della guerra penso che possa esserci una dialettica che cerchi in qualche maniera di dare più energia. Se si tratta di un rifiuto totale della guerra e delle sue strutture penso che il pacifismo non sia che l'approccio nonviolento alla guerra.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
- Carlo Schenone: L'antimilitarismo a volte è stato violento quanto il militarismo. La nonviolenza può essere la metodologia che rende coerente l'antimilitarismo.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
- Carlo Schenone: Analoghi a quelli con il pacifismo.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
- Carlo Schenone: Come dicevo la nonviolenza ha molta attenzione ai diritti.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
- Carlo Schenone: Non penso ci siano particolari rapporti.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
- Carlo Schenone: L'informazione è alla base della consapevolezza che è alla base della nonviolenza.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
- Carlo Schenone: Innanzi tutto la stretta connessione tra teoria e pratica.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Carlo Schenone: Può essere l'elemento unificante che fa riconoscere tra loro le diverse religioni.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Carlo Schenone: La nonviolenza può dire molto sull'educazione come cammino comune di sviluppo e crescita. La riscoperta del metodo maieutico per esempio può essere un grosso contributo nonviolento all'educazione.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
- Carlo Schenone: Innanzi tutto un sovvertimento delle scale di valori, che permetta all'economia di liberarsi dall'ossessione dei numeri e dei guadagni.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
- Carlo Schenone: Il saper distinguere tra legale, legittimo e lecito, fonte di consapevolezza. Questo potrebbe far tornare legittime le leggi.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?
- Carlo Schenone: In questo penso che prima di poter dare agli altri, gli amici della nonviolenza dovrebbero ritrovare buona parte della loro coerenza.
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
- Carlo Schenone: Analogamente che con l'economia, anche per la tecnologia forse la nonviolenza potrebbe aiutare a rivedere l'ordine delle priorità.
Carlo Schenone è da molti anni a Genova una delle figure più impegnate nella riflessione sulla nonviolenza e nella pratica di essa nei movimenti e nei conflitti sociali, particolarmente attivo nella formazione; con una lunga, ampia e qualificata esperienza sia di impegno politico e sociale di base, sia di rappresentanza nelle istituzioni, sia di intervento meditato e propositivo nelle sedi organizzative e di coordinamento, di dibattito e decisionali, dei movimenti per i diritti; ha partecipato attivamente al Comitato contro la Mostra navale bellica che nel giro di alcuni anni ha fatto sì che la città di Genova rifiutasse il ripetersi biennale della Mostra navale italiana; è stato incaricato nazionale del settore "pace, nonviolenza e solidarietà" degli scout dell'Agesci, capogruppo di "Democrazia e partecipazione" nel consiglio comunale di Genova, già segretario nazionale delle Forze nonviolente di pace, docente al master "Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi" dell'Università di Pisa, docente al corso di laurea specialistica in Scienze della pace dell'Università di Pisa.
Fonte: Centro ricerca per la Pace di Viterbo