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La nonviolenza oggi in Italia: Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Marilena Salvarezza

Pubblichiamo, come approfondimento alla nonviolenza, questa intervista, a Marilena Salvarezza, formatrice che si occupa in particolare di educazione, intercultura, educazione ai diritti e alla pace, sostenibilità, realizzata da Paolo Arena e Marco Graziotti, della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Questo ciclo di interviste verrà utilizzato nei momenti formativi realizzati dall'Associazione.

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come è avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Marilena Salvarezza: Maturando progressivamente la convinzione che la guerra non risolve mai i problemi, e che la vita umana è un valore indiscutibile.


- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalità della nonviolenza hanno contato di più per lei, e perché?

- Marilena Salvarezza: Nessuna in modo particolare, anche se mi interessano autori che propongono, modelli educativi alla nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Marilena Salvarezza: Più che saggi, proporrei i grandi romanzi (tipo Guerra e pace), o anche i più recenti della Nemirovsky che affrontano complessità e contraddizioni; infatti non amo molto dare verità precostituite ma piuttosto dare contributi a processi.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con più impegno?

- Marilena Salvarezza: Non so, non ho abbastanza informazioni, conosco solo un pò la Tavola della Pace e le realtà legate al conflitto israelo-palestinese (tipo Donne in nero).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene più necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Marilena Salvarezza:Io mi occupo di educazione e quindi mi viene spontaneo pensare a questo ambito, ma penso che se si potesse dare un’informazione corretta e generalizzata (non so in che modo, forse attraverso una campagna) su cosa sono davvero le guerre in corso (Afghanistan, ecc.) e come non siano così lontane, forse sarebbe utile.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Marilena Salvarezza: Mi piace segnalare solo cose e situazioni che ho davvero sperimentato fino in fondo, altrimenti oggi i mezzi telematici permettono a ciascuno di avere informazioni sull’esistente.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Marilena Salvarezza: La nonviolenza per me è il tentativo costante di misurarsi con gli altri, con le diversità di ogni tipo comprese quelle di opinioni portando il proprio punto di vista e riconoscendo quello altrui, trovando mediazioni, cercando di liberarsi dalle gabbie di pregiudizi e ideologie e visioni rigide del mondo che imprigionano ognuno di noi, pur mantenendo inalterati dei valori di fondo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Marilena Salvarezza: Non particolari, mi risulta che studiose femministe abbiano indagato il rapporto donne-guerra; penso poi che il pensiero della differenza pecchi in alcune formulazioni di un assolutismo che impedisce davvero il confronto con le differenze, ivi compresa quella di genere.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Marilena Salvarezza: Un rapporto forte, amare e rispettare tutti gli esseri viventi (animali, vegetali) e l’ambiente nel suo complesso, avere un rapporto non sopraffattorio con la natura, penso sia strettamente connesso a una visione nonviolenta della realtà.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Marilena Salvarezza: Ovviamente il riconoscimento dell’altro come proprio limite e proprio specchio ha un forte rapporto con la nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia? - Marilena Salvarezza: La mafia per sua natura necessita di un rapporto violento e predatorio con gli altri.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Marilena Salvarezza: Il rapporto sta nel fatto che anche la nonviolenza si basa sul riconoscimento di alcuni diritti quali lavoro degno, non sfruttamento...

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Marilena Salvarezza: È un rapporto complesso, in diversi casi forse il pensiero della nonviolenza ha condiviso i fini, ma talvolta i metodi sono stati violenti, è il concetto stesso di “rivoluzione” che è per me fortemente in discussione.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Marilena Salvarezza: La nonviolenza è una visione integrale della vita, il pacifismo è più legato all’ambito sociale e politico.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Marilena Salvarezza: Evidentemente una visione nonviolenta non prevede una risoluzione armata dei conflitti.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Marilena Salvarezza: Penso che il pensiero nonviolento possa misurarsi anche con dei modelli possibili appunto di gestione non armata dei conflitti geopolitici, ma penso sia un processo molto lungo e strategico, che richiede un cambiamento globale di modelli economici e sociali.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Marilena Salvarezza: Penso che la nonviolenza significhi anche rispetto per sè e per il proprio corpo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Marilena Salvarezza: Le psicoterapie a mio avviso dovrebbero rendere più consapevoli dei propri meccanismi interni, aiutare a non scaricare su altri soggetti rabbie, frustrazioni e paure che appartengono alla nostra storia.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Marilena Salvarezza: In questo momento mi sembra che il pensiero della nonviolenza non goda di molta visibilità.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

- Marilena Salvarezza: I temi della decostruzione, dell’ermeneutica, dell’altro come “volto” hanno sicuramente a che fare con la nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Marilena Salvarezza: Immagino che stimoli a riconoscere una tensione spirituale e trascendente trasversale alle religioni.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Marilena Salvarezza: Soprattutto direi tutti i temi legati alla gestione nonviolenta dei conflitti.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

- Marilena Salvarezza: Aspetti come l’economia del dono, e le possibilità di un’economia compartecipata.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

- Marilena Salvarezza: A cercare di giudicare con equità, considerando davvero tutti uguali.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?

- Marilena Salvarezza: Il rispetto per tutti i viventi, il ripudio della creazione di forme di sofferenza, il senso del limite.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

- Marilena Salvarezza: Penso la riflessione su una scienza che non determini gli esseri umani.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

- Marilena Salvarezza: A vedere altri punti di vista e altri soggetti (storie dei vinti, donne, bambini).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Marilena Salvarezza: Il processo che porta a decisioni condivise.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene più importanti, e perché?

- Marilena Salvarezza: In generale tutte le tecniche che fanno emergere, prendere coscienza dei conflitti intra e inter e delle emozioni ad essi connessi e le tecniche che insegnano a giungere a soluzioni condivise.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Marilena Salvarezza: Molto legata a ciò che dicevo prima. Al riconoscimento dell’aggressività e alla sua gestione. Inoltre troverei importante sviluppare il pensiero della complessità, dell’incertezza, dell’errore, della possibilità che anche intenzioni buone abbiano esiti negativi, dell’imperfezione umana, della possibilità di far coesistere negatività e positività, del lavoro di processo...

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che più adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Marilena Salvarezza: Non conosco abbastanza le situazioni universitarie (sono solo a conoscenza della facoltà di Pisa); per la scuola conosco l’esperienza delle Ong (compresa la mia) che si occupano di educazione alla pace e ai diritti. In passato ho partecipato a un’esperienza interessante in ambito scolastico, l’Accademia della pace voluta dal settore istruzione della precedente Amministrazione provinciale di Milano, ora purtroppo chiusa.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalità, ininfluenza, inadeguatezza; è così? E perché accade? E come potrebbero migliorare la qualità, la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Marilena Salvarezza: Sì, è così, in parte perché penso ci sia una scarsa tradizione in questo senso, in parte forse perché appartengono di più a altre culture, in parte perché non c’è sufficiente informazione. Mi è difficile indicare strade percorribili.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se sì, come? - Marilena Salvarezza: Penso che in questo momento sia in generale vincente la logica di rete dal basso, ma non ho proposte.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Marilena Salvarezza: Non so bene quelli che hanno già, certo in generale si può dire che andrebbero pensate comunicazioni più legate alla contemporaneità (varie forme di media).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

- Marilena Salvarezza: Non si può dire in astratto, va valutato di volta in volta.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

- Marilena Salvarezza: Idem come la risposta precedente.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

- Marilena Salvarezza: Certo andrebbe rifatta una riflessione tra pensiero della nonviolenza e dimensione religiosa e filosofica dell’oggi.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

- Marilena Salvarezza: Sicuramente tutte le pratiche artistiche, in quanto basate sulla creatività e sull’espressione degli esseri umani sono utili.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si è data?

- Marilena Salvarezza: Penso che l’amicizia sia (almeno nella mia esperienza) una pratica della nonviolenza: vale a dire rispettare i tempi e i modi dell’altro, cercare il suo bene, essere contento dei successi e soffrire del dolore, dare ascolto e comprensione, dare valore e coltivare costantemente l’amicizia stessa.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unità dell'umanità: quale relazione e quali implicazioni?

- Marilena Salvarezza: Penso che la nonviolenza parta dal presupposto di una sostanziale “unità di specie”.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?

- Marilena Salvarezza: Non sono in grado di articolarla bene.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

- Marilena Salvarezza: È importante non farsi sopraffare dalle negatività, non lasciare abbandonati a se stessi gli istinti aggressivi.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

- Marilena Salvarezza: Vale ciò che ho già detto in generale per l’ambiente.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

- Marilena Salvarezza: Il principio di cura è fondamentale nell’amore e credo nella nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni? - Marilena Salvarezza: La consapevolezza del limite ultimo personale di tutti gli esseri umani dovrebbe aiutare a sviluppare un rapporto di “pietas” verso tutti.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Marilena Salvarezza: Conosco solo la più nota: Gandhi...

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Marilena Salvarezza: Direi più che altro come un’esperienza molto minoritaria.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

- Marilena Salvarezza: A tutti è chiara la violenza del linguaggio e il suo svuotamento di senso e di verità, assolutamente macroscopico nel contesto attuale.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

- Marilena Salvarezza: Uno stile di vita basato sull’essenzialità dei bisogni, sul rispetto di desideri profondi che poco hanno a che fare con il consumo, sicuramente è in relazione con la nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

- Marilena Salvarezza: Si dovrebbe tornare a riflettere sul valore del lavoro per gli esseri umani; su forme di produzione che possano rispettare l’integrità dei lavoratori e che non si basino su alienazione, competizione e frustrazione; sul rapporto tra produzione, distribuzione, comunità...

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?

- Marilena Salvarezza: Penso, come già dicevo, che si debba riflettere, senza pensare di avere risposte a priori, sul senso di una ricostruzione di comunità.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio di responsabilità, scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Marilena Salvarezza: Sentirsi responsabili in prima persona delle proprie azioni e del loro impatto aiuta sicuramente la nonviolenza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Marilena Salvarezza: In direzione di una maggior consapevolezza di specie.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilità?

- Marilena Salvarezza: Penso che si debba far ricorso a tutte le nuove tecnologie, studiandone un uso positivo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Marilena Salvarezza: Mi sono occupata e mi occupo (come insegnante, come formatrice, come operatrice di educazione allo sviluppo in "Fratelli dell’uomo") di educazione, intercultura, educazione ai diritti e alla pace, sostenibi