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La nonviolenza oggi in Italia: Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Piercarlo Racca

Pubblichiamo, come approfondimento alla nonviolenza, questa intervista, a Piercarlo Racca, uno dei militanti "storici" dei movimenti nonviolenti in Italia ed ha preso parte a pressoché tutte le esperienze più vive e più nitide di impegno di pace, realizzata da Paolo Arena e Marco Graziotti, della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Questo ciclo di interviste verrà utilizzato nei momenti formativi realizzati dall'Associazione.


- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come è avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Piercarlo Racca: Direi nel '68 al ritorno dalla seconda marcia antimilitarista Milano-Vicenza dal 24 luglio al 4 agosto. In quell’occasione avevo conosciuto parecchie persone tra cui Pietro Pinna del Movimento Nonviolento e Marco Pannella del Partito Radicale. La marcia era stata anche l’occasione in cui avevo per la prima volta sentito parlare di obiezione di coscienza; di lì a pochi giorni, il 15 agosto '68, ci fu l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia e iniziai a maturare l’idea di rifiutare il servizio militare. In quella circostanza a Torino al seguito di una assemblea molto partecipata fondammo un gruppo di studio denominato Cep (Corpo Europeo di Pace) quale alternativa agli eserciti, prendemmo contatti con altri gruppi e in occasione del 4 novembre stampammo un manifesto firmato Movimento Antimilitarista Internazionale. L’anno successivo fui chiamato al servizio militare e feci obiezione di coscienza mettendo in crisi i miei genitori che non capivano la mia scelta. Fu un momento molto difficile e dopo un mese di carcere accettai di svolgere il servizio militare per non far soffrire ulteriormente i miei genitori. Mi sentivo un “obiettore mancato”, quasi un senso di colpa, cui ho cercato di rimediare impegnandomi nella lotta per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalità della nonviolenza hanno contato di più per lei, e perché?

- Piercarlo Racca: Sono tante le persone che ho conosciuto direttamente e con cui ho condiviso e condivido tuttora il mio impegno politico ma in particolare voglio citare Beppe Marasso, Pietro Pinna, Giuliano Martignetti, Achille Croce, da queste persone ho imparato direttamente molte cose. Da altre sono stato affascinato: don Milani per la sua risposta ai cappellani militari, da Gandhi perché avevo letto Antiche come le montagne.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Piercarlo Racca: Come prima lettura, a un giovane, consiglierei L’obbedienza non è più una virtù,  Lettera a una professoressa, La nonviolenza spiegata ai giovani. Per una biblioteca pubblica se ne potrebbero elencare almeno una trentina, ma importanti sono i testi di e su Gandhi, gli scritti di Aldo Capitini, di Martin Luther King, di Jean-Marie Muller, di Gene Sharp.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con più impegno?

- Piercarlo Racca: Le iniziative nel mondo sono innumerevoli, il problema è che vengono ignorate dai mass-media e quindi non vengono conosciute. Ad esempio esistono una molteplicità di organizzazioni che in Palestina e in Israele lavorano e offrono innumerevoli esempi di “convivenza pacifica”, sostenere queste organizzazioni dovrebbe essere il primo impegno di una politica estera positiva. In Italia abbiamo il problema delle basi militari, della Tav, degli F35, ecc. a cui si cerca di dare una risposta nonviolenta.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene più necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Piercarlo Racca: A mio parere l’impegno più necessario e urgente è quello connesso alle spese militari, se non si bloccano e si inizia a pensare diversamente ci troveremo sempre più “ostaggi” di politiche guerrafondaie.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Piercarlo Racca: Come centri di riferimento direi le sedi del Movimento nonviolento, del Mir, lo stesso Centro di Viterbo, le varie Case per la nonviolenza, Centri studi, ecc. Tramite il sito di Peacelink si possono trovare molteplici indicazioni. Segnalerei anche la rivista "Azione nonviolenta". Come campagne vere e proprie in ogni territorio c’è qualcosa che si muove (Dal Molin, Tav, aeroporto, inceneritore, scorie e centrali nucleari...).

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Piercarlo Racca: La nonviolenza è il sale della democrazia, significa partecipazione, lotta, impegno personale, assunzione di responsabilità.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Piercarlo Racca: È una metodologia importante per arrivare a una soluzione condivisa, però eviterei di farne un dogma.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene più importanti, e perché?

- Piercarlo Racca: In alcuni conflitti importante è il ruolo di una terza parte che deve essere riconosciuta e accettata dai contendenti.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Piercarlo Racca: Attraverso lo studio delle tecniche, consiglierei il libro Le tecniche della nonviolenza di Aldo Capitini e il secondo volume di Gene Sharp Politica dell’azione nonviolenta, in cui oltre alla spiegazione delle tecniche, sono riportate esperienze di lotte avvenute in Italia dal 1946 al 1986.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?  - Piercarlo Racca: Sovente si fanno simulazioni su come condurre un’azione, ma l’esperienza diretta è sicuramente un fattore importante. Anche qui consiglierei la lettura di alcune azioni vissute, l’esperienza dei Gan (Gruppi di Azione Nonviolenta), le marce antimilitariste, la risposta alla Mostra navale bellica, le manifestazioni antinucleari, gli esempi storici (Rhur, Praga, Berlino).

Il libro Nonviolenza in cammino: storia del Movimento Nonviolento dal 1962 al 1992 offre una buona documentazione di azioni svolte con successo.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che più adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?  - Piercarlo Racca: Ovviamente oggi si parla di siti web, ma per restare sulla carta stampata la rivista "Azione nonviolenta" esce regolarmente da 47 anni.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che più adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Piercarlo Racca: Il tema dell’educazione alla pace è sicuramente l’attività più indicata per l’ambito scolastico. È stato prodotto molto materiale anche grazie all’attività del Comitato italiano per il decennio della nonviolenza di cui fanno parte una decina di associazioni.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalità, ininfluenza, inadeguatezza; è così? E perché accade? E come potrebbero migliorare la qualità, la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Piercarlo Racca: Alla fine è sempre una questione di risorse, i movimenti nonviolenti presenti in Italia vivono solo grazie alla presenza e all’impegno di persone che operano a titolo gratuito.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Piercarlo Racca: Sicuramente la lotta di Gandhi per l’indipendenza dell’India, la lotta contro la discriminazione razziale condotta da Martin Luther King, le tecniche  e il lavoro di Badshah Khan (il Gandhi musulmano), il percorso del Sudafrica nella riconciliazione, la caduta di Marcos nelle Filippine.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale è lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

- Piercarlo Racca: Ci sono esperienze interessanti come la comunità di S. Josè de Apartadò in Colombia, il percorso di riconciliazione in Sudafrica, LaOnf in Iraq, e sicuramente anche altre esperienze.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale è lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

- Piercarlo Racca: Siamo vivi e vegeti.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: È adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

- Piercarlo Racca: A mio parere è sufficientemente adeguato ed esistono due internazionali dei movimenti nonviolenti: la Wri che si ritrova ogni tre anni e l’Ifor che si ritrova anch’esso a livello continentale e mondiale.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Piercarlo Racca: Direi che ci sono molte aspettative.

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Piercarlo Racca: Sono nato a Cocconato (At) nel 1946, mio padre operaio alla Fiat, mia madre casalinga. Livello scolastico: scuola media superiore. A partire dal 1968 fino al 1976 ho partecipato alle marce antimilitariste prima sul percorso Milano-Vicenza e poi sul percorso Trieste Aviano; alla carovana internazionale Bruxelles-Varsavia, alla marce La Spezia-Livorno e Catania-Comiso. Nel 1969 mi sono dichiarato obiettore di coscienza. Nel 1971 sette giorni di sciopero della fame con tenda di fronte alla stazione di Torino Porta Nuova per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Dal 1971 mi sono impegnato attivamente nel Movimento Nonviolento anche ricoprendo incarichi di responsabilità che svolgo tuttora. A causa del mio impegno politico ho subito processi, condanne e assoluzioni, sono stato pignorato per obiezione fiscale. Attualmente sono un pensionato delle ferrovie dello stato, abito a Torino dove collaboro con il Centro Studi "Sereno Regis".

- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'è qualcosa che vorrebbe aggiungere?  - Piercarlo Racca: Buon lavoro.

 

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo