Pubblichiamo il saluto che Giancarla Codrignani, già presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), già parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarietà e per la pace, ha inviato al congresso del Movimento Nonviolento che si è svolto a Brescia tra il 29 ottobre e il primo novembre 2010. Alle ed ai partecipanti al XXIII congresso del Movimento Nonviolento "La nonviolenza per la città aperta"
Mi dispiace non essere con voi, visto che è responsabilità vostra avermi propagandata come una "figura storica della nonviolenza". Ma spero che giustificherete l'assenza, perché vado a Dakar per il Nobel alle donne africane.
Voglio, tuttavia, mandarvi un saluto, sempre solidale, e dire una parola, spero costruttiva, al nostro XXIII Congresso.
Viviamo un'epoca che mai così giustamente si dirà "di transizione", e l'incertezza produce "paura di futuro". Penso che questa situazione sia oggettivamente pericolosa, perché la paura genera reazioni irragionevoli e possibilità di nuova violenza.
Eppure, forse proprio per questo, penso che una riflessione che parta dalla nonviolenza sia oltremodo significativa e che la ricerca proposta dal Congresso sia preziosa. Ho sempre pensato che essere nonviolenti significhi fare politica nel modo più coerente con il significato della parola "politica", che non può avere altro valore che non sia di onestà e trasparenza.
La scelta della "città aperta" è immediatamente politica ed esclude le pretese di perfezione civile che spesso mettiamo nelle nostre ambizioni finali. Infatti "educazione", "ecologia", "convivenza" sono termini che non sono certamente del tutto integrati con il modello di città del nostro tempo, che non è ancora di "comunità solidale" e rischia, al contrario, di incamerare tensioni e sopraffazione. Sembra che la solidarietà si sia quanto meno appannata in questi ultimi decenni, in cui, anche in virtù di un benessere illusorio, sono cresciuti egoismo, competitività e conflittualità. Perfino l'interno della famiglia, che è sempre stata una cellula chiusa e imperfetta di un sistema poco aperto, mostra segni evidenti di emergenza ricostruttiva.
La convivenza è difficile, ha bisogno di regole, perfino di leggi; ma non può funzionare se non parte da un progetto educativo che corrisponda ai bisogni storici. Vale a dire che tenga conto dell'estensione nuova dei mezzi di comunicazione, della necessità che l'educazione investa anche la sfera dei sentimenti, del dovere di dare senso e respiro alle capacità relazionali, a partire da quella uomo/donna, investendo anche quella genitori/figli, nell'amicalità elettronica, e nella società tutta intera, in un progetto che non si rifaccia al concetto tradizionale di una qualunque "scuola" più o meno convenzionale, ma si allarghi alla vita, oltre che alla professionalità e stia dentro quella che vogliamo sia la "società della conoscenza", dal nido all'educazione permanente.
Un progetto così, che tenga conto delle esigenze individuali e sociali, è per sua natura un progetto nonviolento. Avverrà, poi, che dagli ambienti cittadini dilaghi nel paese intero a dare senso nuovo alla cittadinanza nonviolenta e, quindi, non xenofoba o reazionaria, cittadinanza di tutti quelli che vivono in un territorio per residenza e non per sangue. Forse, proprio nel nostro tempo sta diventando più chiara, in molte regioni del mondo, la stupidità delle guerre e, in particolare, il danno che il metodo tradizionale del ricorso alla risoluzione bellica dei conflitti - in Italia anticostituzionale - produce all'economia del mondo. Infatti, lentamente, ma la nonviolenza si diffonde: il percorso ci aspetta, è ancora in salita, ma vale assolutamente la pena.
Ciao a tutti, Giancarla Codrignani
Giancarla Codrignani, già presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), già parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarietà e per la pace, è tra le figure più rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994; L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005. Si veda anche la risposta all'ultima domanda dell'intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 343
Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo
Nonviolenza come città aperta
- Giancarla Codrignani
- Categoria: Approfondimenti sulla nonviolenza
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