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Quattro norme di morale intergenerazionale

Anzitutto mi pare vada sottolineata l'importanza di quell'atteggiamento che porta a vedere noi stessi, individualmente e collettivamente, non come i padroni del pianeta, o di questa o quella parte del pianeta, ma piuttosto come amministratori fiduciari che in qualche modo debbano rendere ragione del loro operato alle generazioni successive. Lo sviluppo di un siffatto atteggiamento non puo' che avvenire attraverso la realizzazione di seri programmi educativi nella scuola e piu' in generale nella societa'. Ma, per fortuna, non si tratta di partire da zero. Un siffatto atteggiamento e' gia' incorporato in varie religioni e in diverse dottrine etico-politiche, ad esempio nella dottrina gandhiana dell'amministrazione fiduciaria, ed e' implicito nella clausola limitativa di Locke, propria di ogni dottrina liberale, per cui ciascuno puo' usare tanto delle risorse del pianeta quanto e' compatibile con il lasciarne altrettante e altrettanto buone per altri.
Strettamente connesse a questo atteggiamento vi sono alcune norme di morale intergenerazionale tra le quali vorrei mettere in rilievo almeno le quattro seguenti:
1. Non fare scelte che abbiano effetti irreversibili, o comunque la cui reversibilita' e' molto difficile ed estremamente costosa;
2. Massimizzare il tenore di vita sostenibile;
3. Salvaguardare la biodiversita';
4. Salvaguardare il patrimonio artistico scientifico, culturale.
Il rispetto generale di queste norme parrebbe essere condizione necessaria affinche' alle generazioni future siano almeno lasciate aperte opzioni non minori di quelle che hanno le generazioni oggi esistenti.

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo

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Giuliano Pontara e' uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello internazionale, riproduciamo di seguito una breve notizia biografica gia' apparsa in passato sul nostro notiziario (e nuovamente ringraziamo di tutto cuore Giuliano Pontara per avercela messa a disposizione): "Giuliano Pontara e' nato a Cles (Trento) il 7 settembre 1932. In seguito a forti dubbi sulla eticita' del servizio militare, alla fine del 1952 lascia l'Italia per la Svezia dove poi ha sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre trent'anni all'Istituto di filosofia dell'Universita' di Stoccolma. E' in pensione dal 1997. Negli ultimi quindici anni Pontara ha anche insegnato come professore a contratto in varie universita' italiane tra cui Torino, Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento. Pontara e' uno dei fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace (Iupip) - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn), e dal 1994 al 2004 e' stato coordinatore del Comitato scientifico della stessa e direttore dei corsi. Dirige per le Edizioni Gruppo Abele la collana "Alternative", una serie di agili libri sui grandi temi della pace. E' membro del Tribunale permanente dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualita' e' stato membro della giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet (Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come presidente della giuria, e sessione di  Barcellona 1996). Pontara ha pubblicato libri e saggi su una molteplicita' di temi di etica pratica e teorica, metaetica  e filosofia politica. E' stato uno dei primi ad introdurre in Italia la "Peace Research" e la conoscenza sistematica del pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi.

Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo