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Il 2 ottobre si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza (indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite). La data è stata scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la libertà di tutto il mondo. È infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Il Mahatma è il profeta della politica nonviolenta, strumento collettivo di liberazione, metodo di lotta alternativo alla guerra.

La madre è la Resistenza antifascista, il padre è il Referendum democratico: la Repubblica italiana è nata in un'urna il 2 giugno del 1946. Perché, per festeggiare il suo compleanno, lo Stato organizza la parata militare delle Forze Armate? E' una contraddizione ormai insopportabile.

I movimenti per la Pace e il Disarmo rispondono a Napolitano e lanciano una proposta di legge per istituire la difesa civile, non armata e nonviolenta.

E' una totale vergogna - e dobbiamo proclamarlo alto - che i due marò (al massimo sparatori facili incappati in chi ne chiede conto giudiziario; ed è vergogna pure l'India che la tira in lungo per calcolo politico) siano fatti eroi dal Presidente della Repubblica, e veri resistenti (il giorno del 25 aprile !!), e onore della Patria: la Patria è il popolo che vive, lavora, fatica, non è l'osceno fallo armato per uccidere, ché tale è l'esercito, assurdamente eretto a simbolo di noi tutti il 2 giugno, festa del voto democratico, il contrario delle armi (perché la procedura democratica, contare le teste, è il contrario del tagliarle).

Si è concluso a Torino il 24° Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, che ha registrato una larga e attenta partecipazione. Dopo un ampio a approfondito dibattito, è stata approvata la Mozione politica generale, che include anche le mozioni scaturite dalle 4 Commissioni di lavoro.

Oggi, mentre una grave crisi economica, ecologica e sociale investe il pianeta, è in atto una corsa globale agli armamenti senza precedenti, ad essa si aggiunge in Italia anche una crisi politica e istituzionale della quale non si intravede alcun sbocco positivo. Eppure, l’Italia, ultima in tutti gli indicatori europei di benessere e civiltà (lavoro e istruzione tra tutti), è nuovamente tra le prime dieci potenze militari globali. Una cultura neobellicista ha rimosso il disarmo dall’agenda della politica, per cui tutto può essere tagliato tranne che cacciabombardieri e portaerei.

L’ erranza del soggetto è un pensiero di pace che travalica i limiti, i confini, le frontiere, in un sentire umanitario che coinvolge le differenze, le prerogative, i caratteri di ciascuno, dove la certezza e il presupposto dogmatico vengono smussati dal confronto dialogico, in un’ottica orientata a una cultura e a un’esperienza del conoscere, volta al bene comune e alla realizzazione piena di un’umanità orientata alla pace, oltre le intolleranze e le discriminazioni, dove tutti riconoscano il nomade e migrante che è in ciascuno di noi, in ogni dimensione spaziale e temporale.