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L’ erranza del soggetto è un pensiero di pace che travalica i limiti, i confini, le frontiere, in un sentire umanitario che coinvolge le differenze, le prerogative, i caratteri di ciascuno, dove la certezza e il presupposto dogmatico vengono smussati dal confronto dialogico, in un’ottica orientata a una cultura e a un’esperienza del conoscere, volta al bene comune e alla realizzazione piena di un’umanità orientata alla pace, oltre le intolleranze e le discriminazioni, dove tutti riconoscano il nomade e migrante che è in ciascuno di noi, in ogni dimensione spaziale e temporale.

Signori Giudici,

vi metto qui per scritto quello che avrei detto volentieri in aula. Non sarà infatti facile ch'io possa venire a Roma perché sono da tempo malato. Allego un certificato medico e vi prego di procedere in mia assenza. La malattia è l'unico motivo per cui non vengo. Ci tengo a precisarlo perché dai tempi di Porta Pia i preti italiani sono sospettati di avere poco rispetto per lo Stato. E questa è proprio l'accusa che mi si fa in questo processo.

Da tempo avrei voluto invitare uno di voi a parlare ai miei ragazzi della vostra vita. Una vita che i ragazzi e io non capiamo.

Avremmo però voluto fare uno sforzo per capire e soprattutto domandarvi come avete affrontato alcuni problemi pratici della vita militare. Non ho fatto in tempo a organizzare questo incontro tra voi e la mia scuola.

Io l'avrei voluto privato, ma ora che avete rotto il silenzio voi, e su un giornale, non posso fare a meno di farvi quelle stesse domande pubblicamente.

ANTIGONE:

Ah sì. Quest'ordine non l'ha gridato Zeus, a me; né fu Diritto, che divide con gli dèi l'abisso,

ordinatore di norme come quelle per il mondo.

Ero convinta: gli ordini che tu gridi non hanno tanto nerbo da far violare a chi ha morte in sé regole sovrumane,

non mai scritte, senza cedimenti.

Regole non d'un'ora, non d'un giorno fa. Hanno vita misteriosamente eterna. Nessuno sa radice della loro luce.

E in nome d'esse non volevo colpe, io, nel tribunale degli dèi, intimidita da ragioni umane.

Pubblichiamo il “Manifesto di Russel e Einstein”, presentato a Londra il 9 luglio 1955 e sottoscritto da diversi scienziati, nel quale esortavano a rinunciare alla guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti, pena la distruzione dell'intera umanità.

Un contributo e uno sguardo sulla democrazia e sull'antifascismo dal punto di vista della nonviolenza. Pubblichiamo questa intervista di Daniele Taurino a Daniele Lugli, già presidente del Movimento Nonviolento e Difensore Civico dell'Emilia Romagna, pubblicata sul n. 592, di aprile 2013, di "Azione Nonviolenta", il periodico fondato da Aldo Capitini nel 1964.

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