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La retorica militarista si nutre di cerimonie, perché le cerimonie con i loro rituali e scenografie "parlano" al cuore ed alle emozioni dei presenti. E nulla importa se chi piange i morti ammazzati in guerra è proprio il sistema militar-industriale che li ha mandati a morire per promuovere o difendere i suoi interessi. La cerimonia funziona sempre e alla fine lascia applausi ed emozioni.

La Marcia del sale e la Marcia della pace

Il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, si ricorda il compleanno di Mohandas K. Gandhi, il fondatore della nonviolenza moderna, ossia della nonviolenza come metodo rivoluzionario di azione politica. Uno degli strumenti nonviolenti più importanti sperimentati da Gandhi furono le marce, svolte sia in Sudafrica che in India, fino alla più importante e decisiva "Marcia del sale", che segnò il punto di svolta nella lotta per l'autogoverno del popolo indiano.

L'Assemblea generale dell'Onu ha indetto per il 2 ottobre (anniversario della nascita di Mohandas K. Gandhi) la Giornata  Internazionale della Nonviolenza. In una risoluzione approvata dagli Stati membri, l'Assemblea invita tutti i paesi, organizzazioni e individui a commemorare questo giorno "per promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione e della nonviolenza".

Nel preparare il breve intervento di questa sera riflettevo, nei giorni scorsi, sull'approssimarsi del decimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle, l'11 settembre prossimo, tra tre giorni.

È stato, quello, un evento che ha segnato in modo funesto l'inizio del nuovo secolo, aprendo, o meglio incrementando, una nuova stagione di guerre. Già a partire dal 1991, con la prima guerra del Golfo, vi erano stati sintomi di una nuova stagione di rilegittimazione della guerra.

Come approfondimento alla nonviolenza, pubblichiamo insieme le interviste, realizzate singolarmente da Paolo Arena e Marco Graziotti, della redazione di "Viterbo oltre il muro a Fredo Olivero, Francesco Comina, Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante, Massimo Grandicelli, Anna Pascuzzo e Wanda Tommasi.

"Spazio di informazione nonviolenta", è un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Questo ciclo di interviste verrà utilizzato nei momenti formativi realizzati dall'Associazione.

A cinquant'anni di distanza dal processo di Adolf Eichmann, la nozione di "banalità del male" teorizzata da Hannah Arendt ha ancora un senso?
L'11 aprile 1961 comincia a Gerusalemme uno dei processi più spettacolari del XX secolo, quello dell'uomo che, durante il regime nazista, aveva coordinato l'organizzazione dei trasferimenti degli ebrei verso i campi di concentramento e di sterminio.