• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In seguito all’appello rivolto dal Consiglio del Culto Musulmano di Francia ai rappresentanti musulmani di recarsi in chiesa in segno di solidarietà. Questa mattina una delegazione della comunità musulmana torinese ha fatto visita alla Basilica della Consolata per portare un messaggio di pace e di vicinanza. Presenti il presidente dell’Ass. Islamica delle Alpi, Mohamed El Bahi, l’imam della moschea Rayan Mustapha Naitichou, il portavoce dell’AIA Brahim Baya e una ventina esponenti giovanili e femminili della comunità musulmana di Torino. Un’altra delegazione della comunità islamica di San Salvario è andata in visita alla Basilica del quartiere.
La delegazione ha portato ai fedeli il seguente messaggio:

Una strage dimenticata: la Parigi degli jihadisti e quella di Papon che nel 1961 faceva massacrare gli arabi.
So benissimo che non serve cercare la colpa della colpa, fino a Caino.
Ma ancor meno serve non dico la pietà, sempre sacrosanta, ma il manovrare l'esecrazione unica sull'ultima strage, come nata da purissima infernale malvagità senza nesso storico con nulla.
Enrico Peyretti

Un messaggio terrificante e devastante ci circonda e ci avvolge, penetrando nel nostro profondo: “siamo in guerra”. E a questo messaggio, rilanciato da media e politica, si affianca una sensazione di impotenza che ci spinge a pensare che “non ci sia altro da fare”, affidandoci passivamente alla volontà di quei centri di potere che hanno tutto l'interesse a sviluppare logiche di guerra.