• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Carovane e migrazioni

Cari amici della Rete e non,

facendo seguito a quanto vi avevo annunciato al coordinamento di Calambrone, ieri 2 dicembre sono andata a Pisa a salutare la Carovana dei migranti in arrivo da Roma.Sono ormai in tragitto le due carovane per il diritto a migrare, quella che attraversa l’Italia, da Lampedusa a Torino, e quella che percorre il sud ed il centro del Messico, a sottolineare le ulteriori lesioni ai diritti umani dei migranti che sta apportando il “Plan Frontera Sur”.

Non possiamo assolutamente far finta di niente, la questione è morale ,penetra nelle nostre coscienze e le devasta ponendoci interrogativi anche di tipo religioso. Non si può toccare le piaghe di una croce che abbiamo portato a simbolo del nostro cammino umano e ritirare la mano bagnata di sangue senza passarla sui nostri occhi spesso tenuti chiusi e contaminarne altri con i quali viviamo.

Padre Alejandro Solalinde, direttore del centro Migranti " Hermanos en el camino" di Ixtepec e Leticia Gutierrez, direttrice dell'associazione SMR Salabrinianas: Mision para Migrantes y Refugiados hanno sottolineato come il fenomeno migratorio sia un fenomeno di portata mondiale, dovuto al rafforzarsi di un modello economico e sociale dove non trovano posto i diritti umani. Sono state messe in evidenza le similitudini e le differenze tra i flussi e le condizioni migratorie in Messico ed in Europa, con particolare attenzione all’Italia, dove parallelamente ha luogo la carovana partita da Lampedusa e diretta a Torino.

Le due carovane si muovono insieme, a sottolineare come il fenomeno migratorio sia un fenomeno mondiale e non regionale. Così come uniforme è la risposta che i governi danno, trasformando la migrazione da problema umanitario a problema di sicurezza delle frontiere.

La conseguenza è l’abbandono dei migranti nelle mani del crimine organizzato, la loro emarginazione, il loro sfruttamento,  fino ad estrarne la stessa vita.

La migrazione è la conseguenza di una guerra non dichiarata verso i poveri, la nuova forma attraverso cui si manifesta il colonialismo.

La sua esistenza è conseguente ad un modello sociale fatto di privilegi, un modello ingiusto, dove i beni di tutti sono utilizzati a vantaggio di pochi, un modello che aggrava le disuguaglianze.

Le due carovane vogliono evidenziare tutto questo, il costo in vite umane che comporta la militarizzazione delle frontiere, la lacerazione di intere famiglie, la migrazione di minori non accompagnati, le violenze e i sequestri che accompagnano le rotte migratorie.Ma la carovana è anche forte denuncia. Denuncia delle politiche migratorie escludenti, della militarizzazione delle frontiere, della corruzione dentro le istituzioni, della perdita di controllo di intere porzioni di territorio.

Di tutto questo traggono vantaggio le organizzazioni criminali, che producono e vendono droga sfruttando anche il lavoro dei migranti; organizzazioni che hanno nelle loro mani il mercato della prostituzione e di organi umani. Anche qui “la caccia” al migrante diventa fonte di lucro. E questo sia in Messico sia in Europa nell'area mediterranea dove si attua una politica migratoria assurda, che paga in termini di vite umane, di libertà e dignità delle persone, una impostazione escludente, razista, coloniale.

Quanto più logico sarebbe investire nei paesi di origine della migrazione, creando condizioni di maggiore stabilità economica e di sicurezza, che non spendere per il controllo delle frontiere. Anche questo vuole dire e dice la carovana messicana, così come quella italiana, nel silenzio dei media che preferiscono parlare della pur vera sofferenza delle madri, che non si sono stancate di cercare i loro cari. Sul sito della Carovana italiana potrete trovare i continui aggiornamenti sui percorsi e le tappe delle due Carovane.
Il contenuto di questa mail è stato in gran parte estrapolato dal sito Rotte Boreali che vi invito a leggere per intero.

Un saluto,

Magda