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Regolarizzazione immigrati. Per il governo italiano i soldi contano più dei diritti delle persone

L'Assembleantifascistantirazzista informerà i migranti a partire dalla festa che si apre Giovedì 13 settembre al Parco della Comasca e vigilerà sull'applicazione della “sanatoria”. Il nostro giudizio tuttavia è chiaro: il governo ha la certezza di incassare dalla sanatoria, i lavoratori hanno, invece, poche certezze sull'ottenimento del permesso di soggiorno. L'occupazione del Duomo di Massa, della gru di Brescia, della torre di via Imbonati a Milano e le mobilitazioni di altre decine di situazioni in cui i lavoratori migranti non avevano potuto utilizzare la sanatoria del 2009 avevano evidenziato chiaramente una cosa: quella legge era incapace di rispondere alla reale situazione dei migranti nel nostro paese, in termini di diritto al lavoro ed alle prestazioni sociali che sono ad esso collegate.

Decine di sentenze di vari tribunali hanno messo in evidenza in questi 3 anni come anche dal punto di vista del diritto i meccanismi di quella sanatoria, che aveva escluso automaticamente centinaia di persone a causa di condizioni “ostative”, fosse contraria ai principi costituzionali e generali dell'ordinamento. Il rifiuto del permesso di soggiorno a chi fosse stato soggetto a doppia espulsione per la sola presenza sul territorio italiano, o a chi, per la sue necessità di sostentamento si fosse trovato a commettere piccoli reati (quali la vendita di merce come ambulante) erano una scelta insensata. Lo hanno riconosciuto anche il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale ( quest'ultima con sentenza n. 172 del luglio 2012). L'impossibilità di un'emersione autonoma del lavoratore immigrato senza un'iniziativa del suo datore di lavoro, permetteva – ed ha infatti permesso – ogni tipo di abuso e richiesta economica nei confronti degli immigrati dando vita a quella che poi è stata chiamata “Sanatoria Truffa”.

Da tutto questo, però, non si è tratta, a quanto pare alcuna lezione. Mentre aspettiamo ancora di avere un quadro preciso di quanti singoli casi sono state riesaminati da Prefetture e Questure italiane a seguito di queste pronunce dei giudici e mentre aspettiamo ancora di sapere come si sono concluse le vicende giudiziarie dei truffatori che hanno raggirato decine di immigrati, ecco uscire un nuovo provvedimento preso sotto lo stesso velo di ipocrisia del precedente.

La regolarizzazione dei migranti decisa con il Decreto legislativo del Governo Monti del 16 luglio 2012 (che dovrebbe recepire la direttiva dell’Unione Europea 2009/52/CE) ed il successivo decreto attuativo partirà con la presentazione delle domande online dal 15 settembre al 15 ottobre 2012.

Il Governo Italiano continua a fare così ordinario ricorso a strumenti eccezionali, che vanno collocati nel quadro delle politiche migratorie dell’UE nate a Schengen, un quadro che negli ultimi anni si è andato sempre più caratterizzando sul piano delle restrizioni anche per quanto riguarda l’ingresso per motivi di lavoro.

La mancata previsione di emersione autonoma da parte del lavoratore straniero, l'impossibilità di regolarizzare rapporti di lavoro parziali in tutti i settori e non solo quello domestico, i dubbi sulla valutazione delle cause ostative in presenza di condanne penali ex art. 380 c.p.p.: sono solo alcune delle criticità segnalate ad esempio da studiosi seri come quelli di ASGI al Governo.

Solamente un esempio: se il datore di lavoro deciderà di presentare denuncia di emersione e sanare i propri debiti, sarà sanato da ogni responsabilità penale o sanzione amministrativa, indipendentemente dal buon esito o meno dell'assunzione del migrante, che invece dipende totalmente dai datore di lavoro e istituzioni.

Il Governo con questo Decreto chiude inoltre le porte a migliaia di Lavoratori migranti con contratti precari o a tempo determinato, o Lavoratori autonomi quali i venditori ambulanti.

Che ne sarà di tutti quei migranti che – in un periodo di crisi economica – hanno perso lavoro e permesso e magari sono tornati a fare gli ambulanti ? Tutto ciò in un periodo di crisi economica e sociale con quasi 3 milioni di disoccupati mentre le nuove assunzioni (molto poche in verità) vedono una abnorme prevalenza ci contratti precari: otto su ogni dieci neoassunti.

"Presentate domanda e pagate, poi vedremo se il permesso di soggiorno arriverà": questo sembra essere lo slogan della sanatoria 2012. A pagare dovranno essere i datori di lavoro: ma siamo sicuri che fino alla firma del contratto di soggiorno presumibilmente a partire dalla prima settima di novembre, quei soldi non saltino fuori dai già scarsi salari degli immigrati ?

L'Assembleantifascistantirazzista di Massa-Carrara, all’interno della Festa Antifascista, che si terrà al Parco della Comasca dal prossimo giovedì 13 settembre, lancia quindi una campagna di sensibilizzazione e di vigilanza attiva su questa sanatoria, invitando i migranti che avessero bisogno di maggiori informazioni a raggiungere la sede della festa fino a domenica, dalle 16 alle 18 per una consulenza che potrà poi indirizzare verso gli strumenti più adeguati di tutela legale. Diciamo fin da ora che saremo al fianco dei lavoratori immigrati nel seguire come evolverà questa richiesta e torniamo a chiedere, di fronte al provvedimento così limitante del governo, cosa hanno invece fatto Questore, Prefetto e tutti coloro che avevano sottoscritto il documento degli occupanti del Duomo per ricercare la soluzione per gli immigrati che presentarono richiesta nel 2009.

ASSEMBLEANTIFASCISTANTIRAZZISTA MASSA CARRARA

Fonte: Assembleantifascistantirazzista