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Un girone infernale (Agnese Ginocchio)

Riflessione di Agnese Ginocchio sui recenti provvedimenti del Governo in materia di sicurezza, pubblicati su Notizie minime della nonviolenza in cammino, n. 741 del 24 febbraio 2009
Con il "pacchetto sicurezza" si vuole che centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini vivano in clandestinità e vivano sempre peggio.
Nello stesso tempo si introduce il reato di "clandestinità". Così si costruisce un girone infernale di sofferenze di cui gli immigrati sono prigionieri.
Il "pacchetto sicurezza" in realtà è un concentrato di norme disumane e razziste che ci renderanno tutti quanti meno sicuri e meno liberi. Vengono colpite in primo luogo le persone immigrate che sono prive del permesso di soggiorno.
Abbiamo appena celebrato il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il primo articolo della Dichiarazione recita: "Tutti gli essere umani nascono liberi e sono eguali in dignità e diritti".
In questo "pacchetto sicurezza" non ci sembra che questi diritti siano uguali per tutti, ma solo per alcuni.
L'impegno per la pace ci chiama a schierarci sempre dalla parte degli indifesi e degli oppressi, degli schiavi e dei "clandestini". Sono nostri fratelli, la nostra umanità, il nostro prossimo, quel prossimo che Dio ci dice di amare e di rispettare come noi stessi.
Una parabola ci continua a dire: "Ero forestiero e mi avete accolto". Quale forestiero? Come quel giovane indiano di Nettuno incendiato da tre squilibrati. Anche i nostri genitori sono stati forestieri, immigrati all'estero. Se nazioni straniere si sarebbero comportate alla stessa maniera di come oggi l'Italia si sta comportando nei confronti dei migranti, che ne sarebbe stato dei nostri nonni e dei nostri genitori? Perché si dimentica così facilmente la storia? Perché ci si ostina a dare la "colpa" di tutti i mali che affliggono la società sempre e solo agli immigrati, visti e trattati come dei "terroristi"? Il "pacchetto sicurezza" viola i comandamenti di Dio. I forestieri vengono trattati come merce, cosa da buttare, acerrimi nemici da annientare.
Schiavi.. gli schiavi del terzo millennio, gli schiavi di questo sistema di morte e di mafia che ammazza sogni e speranza dell'umanità. Stiamo ritornando ai tempi del faraone d'Egitto.
Oggi ci troviamo in una spaventosa crisi economica. In Italia, in Campania e a Caserta molti lavoratori stanno perdendo il lavoro, dalla sera alla mattina si trovano a convivere con una situazione insostenibile. Perché il nostro governo non pensa piuttosto a risolvere questi gravi problemi che contribuiscono ad allargare la radice della crisi e a gettare la gente nella disperazione? Se si continua con queste leggi razziali, non al servizio della comunità bensì per il potere ed il benessere di pochi, l'Italia precipiterà nel baratro della desolazione totale, la Babele, il caos del nostro tempo.
Non ci sono parole per esprimere l'indignazione che si prova per quanto sta accadendo.
Solidarietà e pace ai nostri fratelli immigrati.
No al "pacchetto sicurezza".
Il governo ponga un freno alle proprie decisioni che non sono al servizio della vita ma contribuiscono allo sfascio totale dei valori, all'aumento della violenza criminale, alla barbarie razzista e xenofoba.
Un freno, prima che sia troppo tardi, prima che la piaga sociale degeneri andando così a trasformarsi in un male irreversibile e totale.
Shalom.