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Intervista allo scrittore triestino-sloveno Boris Pahor.
Instancabile a 97 anni Boris Pahor, scrittore triestino sloveno, ha 97 anni. La sua opera più famosa è Necropoli, (pubblicato con una memorabile prefazione di Claudio Magris), un romanzo autobiografico sulla sua prigionia a Natzweiler-Struthof che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo.
È instancabile nonostante l'età, in questi giorni è in giro per scuole a raccontare la Liberazione, il 25 aprile. Non si rifiuta mai. Per lui parlare ai giovani è fondamentale, "perché vogliono cancellare la memoria", dice.
Quando il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza (Pdl), gli ha offerto la cittadinanza onoraria, Pahor ha declinato l'invito, preferendo quello dell'associazione "Liberi e uguali".   Cominciamo da qui.

"A combattere contro i tedeschi a Porta San Paolo non ci sono andata perché me l'ha detto il partito, ma perché l'ho deciso io" "A combattere contro i tedeschi a Porta San Paolo non ci sono andata perché me l'ha detto il partito, ma perché l'ho deciso io": così raccontava Maria Teresa Regard, partigiana. La Resistenza che comincia in quei giorni e culmina il 25 aprile è una storia di liberazione delle coscienze, prima ancora che del territorio e delle istituzioni: dopo venti anni di credere obbedire e combattere, di "lasciate fare a lui", il meglio dell'Italia riprende in mano il proprio destino e si fa protagonista della propria storia.

Pubblichiamo il Comunicato Stampa della Sezione ANPI "G. Lombardi" di Pietrasanta (LU) in merito alla prossima uscita del film "Miracolo a Sant'Anna" di Spike Lee, nel quale è stato rilevato un gravissimo falso storico relativo alle cause che hanno determinato l'eccidio di Sant'Anna ad opera delle forze nazi-fasciste.


La documentazione completa sulla vicenda è nel sito internet www.anpiginolombardiversilia.it


Pubblicato su "Il Manifesto" del 9 settembre 2008


C'è una qualche ragione di stupore nel fatto che alla celebrazione della difesa di Roma l'8 settembre - l'8 settembre!, nel giorno in cui quelli come lui, i nostalgici della Patria Littoria e, insieme, i ministri della difesa, dovrebbero, per decenza, chiudersi in silenziosa meditazione -, il ministro La Russa non abbia trovato di meglio che tessere l'elogio dei combattenti di Salò? Ignazio La Russa è un fascista (può sembrate anacronistico, ma è così). Era fascista trent'anni fa, quando bazzicava piazza San Babila. Ha continuato a essere fascista per tutto il tempo in cui ha ricoperto alte cariche in un partito, il Msi, che aveva nel proprio simbolo il sacello del duce e che ostentava come un onore la discendenza dalla Repubblica sociale. E' rimasto fascista nonostante la riverniciatura di Fiuggi.

1 febbraio 2009 64° anniversario della morte del Comandante Ebio per mano fascista

ANPI Villafranca Bagnone
e Archivi della Resistenza - Circolo Edoardo Bassignani, in collaborazione col Comitato Sentieri della Resistenza, hanno organizzato per domenica 1 febbraio alle ore 10.00, presso il Centro di Documentazione sull’Antifascismo e la Resistenza in Lunigiana a Merizzo di Villafranca (MS), la commemorazione del 64° anniversario della morte di Edoardo Bassignani «Ebio» avvenuta per mano dei fascisti. Al termine dell’iniziativa sarà offerto un rinfresco dagli organizzatori.