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Il potere di tutti è nonviolenza in azione (Daniele Lugli)

Dagli amici del Movimento Nonviolento (per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) riceviamo e diffondiamo il seguente intervento di Daniele Lugli che appare anche nel sito www.nonviolenti.org Daniele Lugli (per contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) è il segretario nazionale del Movimento Nonviolento, figura storica della nonviolenza, unisce a una lunga e limpida esperienza di impegno sociale e politico anche una profonda e sottile competenza in ambito giuridico ed amministrativo, ed è persona di squisita gentilezza e saggezza grande


I timori della vigilia si sono dissolti al sole di Vicenza, nel fiume di persone, donne uomini, bimbi, giovani, adulti, anziani che l'hanno stretta in un festoso abbraccio per ore. La partecipazione, larga e consapevole, è un messaggio preciso a chi, con responsabilità istituzionali, ha cercato, con i suoi messaggi, di scoraggiare l'affluenza. Gli applausi tributati ai cittadini americani, che hanno manifestato già nel corteo la loro adesione all'iniziativa, hanno dato un segno ben diverso dal bruciare bandiere a stelle e strisce, come in altre occasioni avvenuto. Può essere un insegnamento importante anche per chi crede di farsi così antagonista/protagonista (e come tale viziato dai media).
Lascia molti e differenti impegni e la speranza che siano ben affrontati.
In primo luogo ciò vale per i cittadini di Vicenza. A loro spetta allargare e approfondire la consapevolezza che la loro è azione per un vivere civile e partecipato, in un ambiente migliore e più sicuro, e assieme indicazione che altre sono le basi - di confronto, convivenza, collaborazione piuttosto che militari - da costruire e ampliare, nei popoli e tra i popoli.
È una riflessione che si consegna ai rappresentanti eletti. Ad essi spetta il non facile compito di elaborare e tradurre in conseguente azione, di politica interna ed estera, una volontà di pace, che ha un punto sensibile nella questione delle basi militari a disposizione di guerre sempre più illimitate e incontrollate.
Costituisce un banco di prova per lo stesso movimento per la pace. A tutte le sue componenti dovrebbe essere ora più chiara la necessaria congruenza tra i fini e i mezzi impiegati, per diffonderli e approfondirli. La maturità dimostrata, anche in condizioni difficili e aperte alle provocazioni (triste e inquietante il ritorno della sigla Br alla vigilia della manifestazione), è punto di partenza.
Il Movimento Nonviolento, unito a tutti gli amici della nonviolenza (e ce ne erano veramente tanti nel corteo), non farà mancare il suo più persuaso contributo in tutte le sedi e le forme che saranno possibili. Sarebbe piaciuto ad Aldo Capitini quel corteo di popolo in cui si mescolavano grandi idee e concretissime rivendicazioni ("patate e ideali" avrebbe detto) e in cui si manifestava quel potere di tutti, senza il quale non si dà vera democrazia.