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«Con gli occhi per terra la gente prepara la guerra». Mi è tornata in mente, quella strofa lontana, in questi giorni feroci dell’odissea dell’Aquarius, da ieri elevata ufficialmente a sistema – con Salvini che reitera la chiusura dei porti alle ultime navi di profughi in arrivo – in cui tutto, ma davvero tutto, sembra perduto: la politica, l’umanità, l’elementare senso di solidarietà, noi stessi, il nostro rispetto di noi e degli altri cancellato da un ministro di polizia che fa della pratica disumana della chiusura dei porti un metodo di governo… Mi è tornata in mente perché è quello che sento nell’aria, che leggo nelle facce, negli sguardi, nei cattivi pensieri di (quasi) tutti. Odore di guerra, e occhi a terra (lo sguardo del rancore che promette sventura).

"Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi senatori, prendendo la parola per la prima volta in quest’Aula non possa fare a meno di rivolgere innanzitutto un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha deciso di ricordare l’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali, razziste, del 1938 facendo una scelta sorprendente: nominando quale senatrice a vita una vecchia signora, una persona tra le pochissime ancora viventi in Italia che porta sul braccio il numero di Auschwitz.

Non mi va il mondo che ci stanno proponendo, non mi va l'idea di democrazia globale basata sulle bombe e sui petrodollari, non mi va l'idea di sicurezza basata sull'odio reciproco, sullo stato di polizia, sulle armi individuali.

Fino a che ci saranno guerre, ingiustizie, disperazione, ci sarà qualcuno che a tutto questo si vorrà - giustamente - ribellare, qualcuno che vorrà cambiare le cose.

Quando analizziamo la realtà attuale del nostro Paese, non possiamo che constatare come ci sia rimasto poco della democrazia che abbiamo conosciuto nel secolo scorso, in termini di principi, valori, regole, diritti pubblici ... ed anche l'integrazione delle classi subalterne nella società attraverso umo stato sociale fondato sul compromesso capitale/lavoro, non esiste più. Resta il suffragio universale spesso truccato da leggi elettorali che non fanno scegliere ai cittadini i propri candidati e con meccanismi elettorali quasi sempre incostituzionali.

La mattina del 24 febbraio 2018 a Viterbo, in preparazione e come contributo alla manifestazione nazionale "Contro tutti i fascismi, contro tutti i razzismi" del pomeriggio a Roma promossa dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e da molte altre associazioni democratiche, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si è svolto un incontro di riflessione.

Esso è stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese con il breve ragionamento una cui sintesi in forma di dieci tesi trascriviamo di seguito.

I neofascisti di Forza nuova attaccano di nuovo don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro a Pistoia che ospita i migranti africani in chiesa. Nella notte del giovedì di Pasqua hanno appeso nei pressi della parrocchia un grande striscione con la scritta: “Droga, nigeriani e Biancalani la rovina dei giovani italiani. Chiudere Vicofaro”.
La parrocchia sta diventando un «centro di reclutamento di delinquenti», ha poi dichiarato Leonardo Cabras, coordinatore di Fn per il centro Italia, probabilmente riferendosi al fatto che pochi giorni prima era stato arrestato per spaccio un nigeriano ospitato a Vicofaro trovato in possesso di due grammi di marjuana.

Oggi, 16 marzo, è il quarantesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli uomini della sua scorta. Per ricordarlo si è fatto largo ricorso sui giornali e in TV a interviste ai brigatisti che compirono il crimine, i quali hanno rievocato fatti e ideologie del tempo, con abbondanza di particolari e con un certo distacco più da storici che da criminali. Così nelle due puntate di Atlantide di Andrea Purgatori si sono potuti ascoltare Mario Moretti, Valerio Morucci, Raffaele Fiore e, in un filmato fatto prima che morisse, il carceriere di Moro, Prospero Gallinari.