Un'altra politica
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Etica politica
- Visite: 612
Pubblicato su www.carta.org il 24 aprile 2008
"La vita e le regole. Tra diritto e non diritto" di Stefano Rodotà
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Etica politica
- Visite: 741
Estratto tratto dal libro di Stefano Rodotà e pubblicato su “La domenica della nonviolenza”, n. 167 del 8 giugno 2008
"Le leggi son pochissime, tutte scritte in una tavola di rame alla porta del tempio, cioè nelle colonne, nelle quali ci son scritte tutte le quiddità delle cose in breve".
Tommaso Campanella, La città del sole (1602) Può il diritto, la regola giuridica, invadere i mondi vitali, impadronirsi della nuda vita, pretendere anzi che il mondo debba "evadere dalla vita"? Gli usi sociali del diritto si sono sempre più moltiplicati e sfaccettati.
La metastasi
- Mario Pancera
- Categoria: Etica politica
- Visite: 793
Si forma così un'altra metastasi: il dubbio. I cittadini cominciano a dubitare, viene meno la fiducia nella giustizia, si allargano nella società lo scetticismo e il cinismo, crolla il senso dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge. In fondo, si pensa, processo più o processo meno, chiudiamo l'argomento e portiamo avanti altri temi importanti: l'inflazione, il precariato, la mafia, la nuova povertà, l'immondezza, i migranti, l'ambiente. Con la seconda metastasi - dimenticare - si copre e si cancella la prima - cercare la verità. Il silenzio rivela un'altra metastasi nel tessuto della società: la paura.
La sera dell'8 luglio, nella trasmissione «Primo piano» su Rai 3, la giornalista Bianca Berlinguer ha intervistato Antonio Polito, direttore del «Riformista» e uomo politico, già redattore dell' «Unità», e Piero Sansonetti, direttore di «Liberazione», quotidiano del Partito della liberazione comunista. Tre nomi, le stesse origini e nessuno, apparentemente, di destra. Il tema era quello della cancellazione dei processi e dell'immunità per il presidente del Consiglio. Polito si è barcamenato, Sansonetti alla fine è sbottato concludendo press'a poco: «Chi se ne frega dell'immunità per le quattro più alte cariche dello stato, i problemi degli italiani sono ben altri». Le parole non erano proprio queste, ma il concetto sì. Dormire, sopire.
Non c'è confronto: davanti al pane, anche lo schiavo non pensa alla libertà. Che discorsi sono, questi? Che confusione si fa? La metastasi del menefreghismo, del lassismo, e diciamolo pure della supponenza e dell'ignoranza, non solo politica, è senza limiti. La libertà e la verità sono soffocate in un qualunquismo che sembra inarrestabile.
Se questi sono gli intellettuali di sinistra, che hanno in mano buona parte dell'informazione televisiva, gli italiani che danno loro credito non possono non aumentare i consensi per rafforzare le neo tentazioni autoritarie. È un dolore, e penso soprattutto ai laici cattolici, vedere come non si trovino più in Italia uomini di stato, che si occupino della politica con amore e con sacrificio, pensando al paese, ai cittadini, al popolo.
Mario Pancera
Il principe senza legge (Stefano Rodotà)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Etica politica
- Visite: 925
È un'amara estate per chi contempla il panorama costituzionale, sconvolto da iniziative, mosse, parole che ne stanno alterando la fisionomia. La riforma del sistema politico, con il risultato delle elezioni, è stata compiuta senza atti formali, senza bisogno di cambiamenti della legge elettorale. E mentre si discute di un dialogo bipartisan come condizione indispensabile della riforma costituzionale, questa viene implacabilmente realizzata da un quotidiano e unilaterale esercizio del potere.
... E poi arrivò Bava Beccaris
- Mario Pancera
- Categoria: Etica politica
- Visite: 658
Con la scusa di «ordine e sicurezza» l'autorità suprema del Paese, cioè il sovrano ovvero la più alta autorità dello stato, dava il via libera all'esercito armato per le strade delle principali città, a fermare i teppisti, i pezzenti, i mendicanti d'ogni risma. Per fronteggiare la cosiddetta emergenza, Bava Beccaris era stato nominato commissario straordinario. L'emergenza era dovuta alla fame.
Il regio esercito italiano non era formato da ricchi che cannoneggiavano i poveri che li importunavano, ma da poveri che erano al soldo (soldati) dei ricchi disturbati dalle proteste, anche violente, di altri poveri. Che cosa volevano questi poveri? Il pane. E i ricchi? Mah.
In difesa dell'ordine e della sicurezza (del re e dei partiti al potere), l'esercito dei poveri dislocato nelle strade al comando dei ricchi difese il governo e il sovrano uccidendo un'ottantina di poveri. Bava Beccaris ebbe una medaglia e venne fatto senatore del regno. Esponenti socialisti e cattolici, invece, furono arrestati. Troppa libertà al popolo. Alcuni giornali furono fatti chiudere. Se non sbaglio, tra la folla milanese la Provvidenza infilò anche un anarchico ventenne, un certo Gemelli: un eversore.
Ma è una storia vecchia, altri uomini, altri partiti. Non si sa più né chi era il generale Bava Beccaris, né il re Umberto. Eppure è una storia esemplare oggi che, con la scusa degli infortuni, si vogliono i militari anche sui posti di lavoro. Come diceva l'ex presidente Ciampi parlando di un'altra strage ( Sant'Anna di Stazzema): «Manteniamo la memoria».
Mario Pancera
Hanno bocciato "Gomorra" (Roberto Saviano)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Etica politica
- Visite: 804
Riportiamo questo articolo di Roberto Saviano, pubblicato su "L'Espresso", e inviatoci dalla mailing list dolciana "Nessi".
Hanno bocciato Totò e Simone e altri dieci ragazzini che hanno recitato in "Arrevuoto".
La società della paura rinuncia alla libertà (Zygmunt Bauman)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Etica politica
- Visite: 887
Un'intervista con lo studioso polacco Zygmunt Bauman pubblicata su "Il Manifesto" del 26 settembre 2008.
Benedetto Vecchi
Pagina 9 di 10