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Andria: un'altra strage ferroviaria che poteva esser evitata

Lo scontro frontale tra due treni tra Andria e Corato, allo stato attuale ha causato 25 morti e oltre 50 feriti gravi, ma il bilancio della strage è destinato a salire!

La Ferrotramviaria, è una società privata che gestisce quel tratto regionale di ferrovia ad unico binario, tramite il suo direttore, ha già messo le mani vanti dicendo che la sciagura ferroviaria, molto probabilmente è dovuta ad un “errore umano”, perché,  quasi certamente non è stata fatta una telefonata che segnalava al conducente del treno che avrebbe dovuto fermarsi con il rosso.

Ma nell'anno “di grazia” 2016, è ammissibile l'errore umano?

No, non è ammissibile, ed infatti esistono meccanismi computerizzati dove in caso di ostacolo sul binario , il treno si blocca automaticamente. Ma detti meccanismi hanno un costo ed esistono solo sulle tratte ferroviarie per i treni ad alta velocità, mentre e morti “non costano niente”!

I due treni che si sono scontrati, viaggiavano a 100 km orari, ma probabilmente ciò non è considerata un'alta velocità!

Sono oltre 100 gli incidenti avvenuti sulle linee ferroviarie Italiane negli ultimi 20 anni essi sono costati molti morti e feriti di lavoratori, utenti, pendolari e semplici cittadini.

Tutti incidenti che potevano essere evitati se da parte della direzione delle FF.SS. o direzione di ferrovie private, si fosse proceduto ad effettuare la prevenzione alla “fonte” spendendo le risorse economiche necessarie al fine di effettuare investimenti tecnologici e informatici necessari ed invece si è proceduto a:

  • ridurre la formazione/informazione e addestramento del personale impiegato;
  • l’introduzione di un solo macchinista alla guida dei treni (anziché due come era in precedenza) con grave compromissione della sicurezza;
  • il taglio della manutenzione;
  • la chiusura di impianti di verifica e controllo;
  • la cessione della medesima manutenzione a piccole ditte private spesso in subappalto, con scarsa professionalità;
  • nel fatto che nelle ferrovie, negli ultimi 25 anni, abbiamo assistito ad una politica economica dei trasporti, che ha visto ridurre di due terzi il personale ferroviario (da 224.000 nel 1990 a 68.000 odierni).

Tutto ciò in nome del profitto!

Credo quindi che senza dubbio, anche la strage di Andria (come fu quella di Viareggio del 29 giugno 2009) rientra in una strategia economica miope di chi gestisce le ferrovie dello stato privatizzate.

Una strage che è il frutto di una politica che punta alla riduzione di tutti i costi del lavoro compreso quello della prevenzione.

Sono i processi di liberalizzazione, deregolamentazione del lavoro e privatizzazione delle Ferrovie, che hanno portato al decadimento ed all’insicurezza del trasporto ferroviario.

A ciò va aggiunto l’indebolimento del potere di contrattazione dei lavoratori e del sindacato che a causa della crisi e del lavoro sempre più precario, sono spesso costretti a subire il ricatto tra la scelta del lavoro a danno della sicurezza.

Credo che già dopo la tragedia di Viareggio , sarebbe stato necessario un ruolo dello Stato e del Governo ben diverso da quello che c’è stato fino ad ora… ed invece prima  abbiamo avuto, un Ministro del Lavoro del governo Berlusconi  (Sacconi) , che ha disposto e fatto approvare  ben 46 modifiche  sostanzialmente peggiorative al Testo Unico sulla Sicurezza, ed oggi il governo Renzi, che sembra non capire  non si crea lavoro continuando con la flessibilità, il precariato, la riduzione dei diritti a partire dall'abolizione dell'art. 18.

Purtroppo c’è ancora da chiedersi: che governo abbiamo? che imprenditori abbiamo? In che mondo viviamo?

Umberto Franchi-   Lucca 12 luglio 2016