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Appello al Presidente della Camera dei Deputati

Egregio Presidente della Camera dei Deputati,

nelle scorse settimane in più occasioni lei si è espresso pubblicamente contro la violenza razzista, contro il criminale sfruttamento schiavistico dei migranti nelle campagne italiane, per il diritto dei naufraghi ad essere soccorsi ed accolti, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Sono cose ovvie per qualunque persona civile, e soprattutto per chi, come lei, è investito della terza carica istituzionale della repubblica italiana, che è una repubblica democratica, antifascista, che riconosce e difende i diritti umani.

E tuttavia non sono ovvie oggi in Italia, poiché lo stesso governo invece viola diritti fondamentali, non accoglie i superstiti di naufragi, e addirittura insulta, minaccia e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo; ed a ciò si aggiunga che il ministro dell'Interno (che tutti riconoscono essere il reale "dominus" del governo, e che da anni svolge una forsennata propaganda di istigazione all'odio razzista) ha finanche ripetutamente minacciato incostituzionali censimenti etnici e flagranti persecuzioni razziste e religiose.

C'è di che inorridire.

Un appello promosso lo scorso mese da prestigiosi docenti universitari, sottoscritto da migliaia di cittadini e successivamente consegnato al Presidente della Repubblica, recitava:

"Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, medici, economisti, membri della società civile. Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull'immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di 'censimentì di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità. Denunciamo come ugualmente pericoloso, anti-costituzionale e inaccettabile l'intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane; il rispetto della diversità culturale, del diritto d'asilo e del diritto all'integrazione, principi duramente conquistati dall'Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l'unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo. Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ostacolare in quanto incostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d'asilo".

Da allora ad oggi non solo la politica governativa non è cambiata, ma anzi tanto l'atteggiamento e i proclami sprezzanti e razzisti quanto le concrete decisioni persecutorie ed irresponsabili sono continuati, e pare quasi che vi sia una sorta di assuefazione dell'opinione pubblica e una sorta di acquiescenza o indifferenza da parte di altre istituzioni della Repubblica a questa politica fatta di atti empi e truculente dichiarazioni, di flagranti violenze e menzogne sesquipedali.

Come accade anche a tanti altri cittadini mi ferisce e mi indigna tanta crudeltà e tanta protervia.

Come ogni persona ragionevole infatti credo che ogni essere umano abbia diritto alla vita, alla dignità e alla solidarietà; credo che salvare le vite sia il primo dovere di ogni persona ed a maggior ragione di ogni umano istituto; credo che la regola aurea di ogni morale sia agire verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te.

Constato che il governo italiano, in flagrante violazione delle leggi e della morale, persiste nel negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traggono in salvo; persiste nel diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare; persiste nell'operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa.

Constato che i mezzi d'informazione non danno notizia di adeguate iniziative di contrasto da parte degli organi istituzionali che a sì flagranti illegalità dovrebbero opporsi in nome della legge, e ne ricavo la dolorosa percezione che tale doverosa azione di contrasto forse ancora non viene esercitata da nessun organo giurisdizionalmente competente (nonostante che tutti i pubblici ufficiali del nostro paese siano stati raggiunti dalla "notitia criminis" dei fatti sopra citati, ampiamente resi noti dai mass-media, e che quindi tutti abbiano il dovere, ope legis, di promuovere l'azione giudiziaria di contrasto alla propaganda che istiga all'odio razzista, agli atti di persecuzione razzista, al reato di omissione di soccorso, alle flagranti violazioni dei diritti umani).

Constato che la testimonianza e la denuncia da parte di tante persone di volontà buona sembra non aver ancora trovato adeguato ascolto nelle istituzioni che dovrebbero esercitare i controlli di legalità e difendere la democrazia, il paese, la Repubblica, e soprattutto i concreti esseri umani vittime di violenza, dagli abusi ministeriali, dai reati contro l'umanità, dalle violazioni della Costituzione.

Cittadino italiano sono (e pubblico amministratore sono stato nelle ultime decadi del secolo scorso, quando ero più giovane e in miglior salute), e so che è anche in capo alla mia persona il dovere, prima ancora che il diritto, di opporsi a flagranti reati, a palesi violazioni di diritti umani fondamentali. Ho cercato e sto cercando di fare quanto in mio potere, nei limiti di quanto è possibile a un semplice cittadino senza incarichi istituzionali.

E quindi con il presente esposto la sollecito a volere, con l'autorevolezza della sua carica pubblica, promuovere ogni opportuna iniziativa di sua competenza, ed in primo luogo - in quanto pubblico ufficiale e terza carica istituzionale del Paese - l'azione giudiziaria necessaria a contrastare e far cessare le violenze sopra indicate.

Personalmente ho già sollecitato in tal senso il Capo dello Stato e la Presidente del Senato, ed ho altresì scritto al Prefetto, al Questore e alla Presidente del Tribunale di Viterbo, la città in cui vivo, affinché agissero in difesa dei diritti umani, della legalità e della stessa Costituzione della Repubblica, ma ignoro se questi miei precedenti esposti abbiano avuto adeguata attenzione e soprattutto ignoro se abbiano dato luogo agli interventi auspicati.

Pertanto ho ritenuto opportuno rivolgermi personalmente anche a lei, valorizzando le sue dichiarazioni citate in apertura di questa missiva, sperando in un suo efficace e tempestivo intervento.

Ringraziandola per l'attenzione e restando a disposizione per ogni ulteriore eventuale opportuno chiarimento, augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 23 luglio 2018