• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Che tempo fa a sinistra in vista delle elezioni Europee?

Oggi tutti pensano che sia giunto il momento di unire, proporre idee, programmi, riempire spazi politici esistenti a sinistra....

Lo fanno tutti... anche nel dibattito sul manifesto, dove leggo interventi di persone singole (alcuni intellettuali) ... di rappresentanti di vecchi partiti della sinistra esistente alla sinistra del PD... di personaggi aderenti a nuove associazioni.... ecc... insomma la così detta “sinistra radicale “ si muove… e tutti dicono sostanzialmente le stesse cose: occorre unire, superare la frammentazione esistente, superare le litigiosità... darci un programma comune e nuovi gruppi dirigenti facendo fare un passo indietro ai vecchi "marpioni" della politica della sinistra...

Ma in realtà ciò che si muove non mi sembra molto diverso dal passato.

Il 25 marzo 2019, alla Camera dei Deputati, si sono riuniti un gruppo (cartello) di Organizzazioni, Associazioni, Partitini, che fanno riferimento al Gruppo Parlamentare Europeo denominato GUE, tra cui Rifondazione Comunista, l’Altra Europa con Tsipras con i suoi tre parlamentari, Sinistra Italiana, Partito del Sud, Convergenza Socialista, Transform Italia… i quali hanno presentato una propria lista aperta ad altre confluenze come Possibile, e Diem che dovranno concludersi entro il 17 aprile.

Tutti pensano che sia fondamentale vederci... fare un seminario... un convegno...proporre cose nuove, costruire un’alternativa per l’Europa di Sinistra, femminista, ecologista prendere nuove iniziative, magari con la partecipazione di rappresentanti di Podemos o Siryza, ecc... costruire una nuova associazione e costruire un terzo spazio tra il rischio dei nazionalisti xenofobi e razzisti ed il continuismo dei Popolari e Socialisti Europei.

Negli interventi è stato detto che in Italia c’è anche una sinistra sociale … Associazioni, movimenti… insomma ci sono spazi d resistenza capace di rappresentare il popolo disilluso che non vota più, o quello che per disperazione vota M5S … e che quindi è arrivato il momento di chiedere agli interessati di presentare la propria autocandidatura sostenuta da 50 firme assieme ad una scheda biografica (come hanno fatto i 5S ?) , nonché fare le assemblee territoriali.

Or non vorrei disilludere... ma io credo che ai lavoratori... ai cittadini... il possibile popolo di sinistra presente nel nostro Paese, cioè quello che non va più a votare o ha votato M5S, importi poco , di tutti i tentativi di mettere assieme un nuovo “cartello elettorale” , aggregando Associazioni, partiti della sinistra esistente , movimenti, ecc...perché anche se la costruzione di una lista elettorale attraverso le autocandidature vedrà scuramente molti interessati… non sarà questo tipo di impostazione che riuscirà a mobilitare a livello di massa… e a costruire una alternativa finendo (al massimo) solo a raggiungere il Quorum e continuare a fare testimonianza come è stato fatto dai tre parlamentari di “Altra Europa con Tsipras”.

Credo che (purtroppo) ,tutti i tentativi di costruire in questo modo una Lista ed un nuovo contenitore politico (cartello elettorale) non andranno molto oltre il quorum del 4%...

Perché a mio parere il problema vero, non è quello di fare nascere una nuova realtà da ciò che già esiste... ma come ampliare la realtà esistente !

Per fare ciò , credo che sia prioritario cercare di mobilitare i lavoratori, i pensionati, gli studenti, i cittadini, sulle tematiche concrete riguardanti le questioni sociali, economiche, ambientali, del lavoro, dello studio... ma dopo la manifestazione di Roma delle Confederazioni Sindacali Nazionali, tutto sembra che stia ricadendo nel solito tran tran…ed allora nessuna illusione !

Solo se riusciremo a fare rinascere una forte domanda rivendicativa dal basso, nelle fabbriche, nelle scuole, nel territorio ed a livello generale... riuscendo ad imporre i nostri obiettivi… e a vincere in termini rivendicativi, che potrà nascere anche l'esigenza di una vera svolta nelle politiche Europee ed nuovo contenitore politico aggregante con la nascita di una nuova leva di dirigenti che scaturisce dalle lotte e non dalle autocandidature (sic) !

Umberto Franchi

Lucca 28/03/2018