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Emergenza democratica? il confronto elettorale e quello sociale

Il Ministro degli Interni Salvini, ha deciso di togliere la fiducia al governo “Giallo/Verde”, perché in caso di elezioni i sondaggi elettorali, lo vedrebbero vincere in tutta Italia (Nord, Centro Sud) ed andare lui stesso al Comando del Paese … con un Salvini che in base ai sondaggi ed alla legge elettorale esistente, potrebbe prendere la maggioranza assoluta in parlamento, fare eleggere solo chi vuole lui (i suoi uomini fidati), prendersi il governo, il Presidente della Repubblica, il CSM ecc…

A sinistra tutti hanno paura di una prospettiva eversiva, con l’avanzata della destra liberista, xenofoba, omofoba, razzista, fascista ed antioperaia, che fino a 4 anni fa si augurava la divisione dell’Italia con “Padania Libera” e lo scoppio dell’Etna e del Vesuvio per risolvere problemi del Sud… fino al punto di scendere in campo lo stesso Beppe Grillo che assieme a Renzi ed altri… ed ipotizzare accordi tra tutte le forze presenti in parlamento ad eccezione della Lega e Fratelli d’Italia, per un governo “Istituzionale” al fine di fare alcune cose per non fare aumentare l’Iva, una legge per il taglio dei parlamentari e forse modificare la legge elettorale… e per bloccare la rincorsa elettorale verso il precipizio…

Oggi però sono pochi quelli che si chiedono come sia stato possibile una deriva della società cosi profonda fino ad ipotizzare l’”Uomo forte” (ma non certo intelligente), al comando del Paese?

Come sia s stato possibile che in Italia la sinistra, sia stata drasticamente ridimensionata, con gran parte delle amministrazioni di “sinistra” che governavano Regioni, città e il Paese passate alla destra ?

Come sia stato possibile l’assottigliamento del rapporto con molte persone a partire dai territori, dalla fabbriche, dalle suole, con una parte di popolo che era di sinistra ed ora vota Lega?

Credo che per capire la realtà odierna, sia necessario e cercare di dare le giuste risposte anche alla crisi politica scatenata da Salvini, sia necessario partire da ciò che è avvenuto sul piano economico, del lavoro e sociale negli ultimi 30 anni.

Dagli inizi degli anni 80, il dibattito politico in Italia, ha visto gli economisti, i sociologi, i commentatori politici, evidenziare come la malattia della nostra economia, fosse dovuta alla bassa produttività, che non rende competitive le aziende e non fa crescere il Prodotto Interno Lordo (PIL), rendendo il Paese economicamente debole… ed il confronto con le parti sociali (Sindacati, Confindustria e Governo).. si è sempre sviluppato con al centro le richieste degli imprenditori sostenuti da tutti i governi, finendo per fare sempre accordi sindacali con uno scambio a perdere... con i datori di lavoro e governanti che concedevano qualche cosa ma in cambio della rimessa in discussione e cancellazione di molti diritti acquisiti con le lotte degli anni 70 e la riduzione di fatto dei salari e pensioni.

Ora mentre altri Paesi del Mondo ed Europei, ( a partire dalla Cina), gli imprenditori ed i governi, hanno messo a disposizione sostanziali risorse economiche, effettuano investimenti in nuovi beni produttivi, nuove tecnologie, nei servizi, nelle strutture, nell’efficienza e nella qualità dei prodotti con più alto valore aggiunto, riuscendo ad incrementare la propria capacità di competizione Mondiale… nelle

Aziende Italiane, la produttività è stata e viene misurata in rapporto tra il prezzo della merce ed il costo del lavoro per unità di prodotto…

Così, per aumentare la produttività ed essere competitivi sui mercati, le imprese e le loro associazioni a partire dalla Confindustria, hanno chiesto e continuano a chiedere di ridurre il costo del lavoro attraverso i bassi salari, la cancellazione di normative sui diritti del lavoro, ( anche con seri rischi per la salute e sicurezza) un mercato del lavoro frantumato, che rende i lavoratori tra i più precari e flessibili del Mondo… attuando le forme di liberismo spietato.

La ragione per cui i datori di lavoro (salvo rare eccezioni ) hanno effettuato e continuano ad effettuare la seconda scelta, sta nel fatto che essi non accettano “il rischio impresa”... e preferiscono investire i propri capitali in attività finanziarie speculative (più redditizie) o esportarli all’estero, piuttosto che rischiare nelle imprese i propri soldi… cioè hanno smesso di fare gli imprenditori per fare gli speculatori.

Questa situazione che in modo strisciante, va avanti da almeno 30 anni, non ha mai trovato uno stato con i suoi governi di centrodestra e centrosinistra in grado di contrastarla … anzi l’onda liberista ha colpito tutti i governi, senza distinzione tra destra e sinistra fino al punto di votare (tutti) il provvedimento voluto da Monti nel 2012 sul pareggio di bilancio modificando la Costituzione, con il Fiscal Compact, l’unica distinzione tra destra e sinistra, è stata e continua ad essere sui diritti civili, ma non su quelli sociali e del lavoro …

Salvini è riuscito e oggi riesce a spostare il malcontento popolare sullo “Slogan prima gli Italiani”, mettendo i penultimi contro gli ultimi non solo o non tanto perché la maggioranza degli italiani sui migranti la pesano come lui… ma perché è mancata una alternativa sistematica a ciò che il Mondo economico ed i poteri forti proponevano a partire dalle tematiche dello sviluppo e del lavoro..…

Perché nessun governo (nemmeno quello giallo/verde) ha mai predisposto un Piano di investimenti intensi a partire dalla conversione ecologica dell’economica … dal risanamento dei territori.. dal rafforzamento della ricerca, ecc… continuando invece in scelte infami come quelle della Legge n. 30 e la legge JOBS ACT, su mercato del lavoro… e continuando ad ogni legislatura a svendere e privatizzare settori, aziende e beni pubblici… continuando di fatto a fare scelte ultraliberiste, magari dando qualche contentino come “quota 100 e reddito di cittadinanza “… ma nella sostanza le politiche economiche e sociali in Italia, ( anche con i giallo/verdi), sono sempre state dettate e continuano ad essere dettate da Confindustria, nonché sostenute dalle organizzazioni “inventate dal capitalismo Mondiale” come “a Banca Mondiale, come la BCE, Commissione Europea, FMI

QUINDI QUESTA LINEA DI CONDOTTA CHE VIENE DA LONTANO, NON HA CREATO SOLO SALVINI, MA HA PORTATO ALLE SEGUENTI CONSEGUENZE:

SUL PIANO DEMOCRATICO E POLITICO

NEGLI ULTIMI 30 ANNI, SONO CROLLATI TUTTI I PILASTRI DELA DEMOCAZIA PER QUESTI MOTIVI :

  1. il mercato globale che è sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale;

  2. a lungo andare il confronto sindacati/imprenditori/governi, che aveva al suo centro, il patto sociale fondato sul compromesso tra capitale e lavoro e sviluppato attraverso il conflitto di classe tra governi, capitale e lavoro, è stato accantonato ;

  3. lo Stato Nazione ha perso la sua sovranità delegandola ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la banca mondiale, la BCE, il FMI, NATO ;

  4. L’ATTACCO SUBITO DAI SINDACATI DEI LAVORATORI e la finanziarizzazione globale dell'economia, ha comportato anche il crollo della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche, ed anche con Landini Segretario della CGIL, non cambia molto ;

  5. infine i processi mediatici, l'uso del web, di spettacolarizzazione, personalizzazione, della politica, hanno svuotato il senso tradizionale dei meccanismi di rappresentanza tramite i partiti, con un Salvini che incassa consensi in modo “pauroso”.

SUL PIANO SOCIALE

  1. in Italia il 55% di tutta la ricchezza esistente e' nelle mani del 10% della popolazione molto ricca... mentre il restante 45% viene suddiviso tra il 90% della popolazione, con un 20% di essa che detiene solo lo 0,7% della ricchezza esistente… eppure nessun governo, nemmeno l’ultimo, ha mai osato proporre una patrimoniale per quel 10% ultraricco; ;

  2. i lavoratori e pensionati negli ultimi 7 anni, hanno subito una decurtazione dei salari e pensioni di oltre 1000 euro l'anno, rispetto al costo reale della vita e sono gli unici a pagare le tasse senza evadere;

  3. la disoccupazione giovanile è al 30% e chi trova un lavoro deve farlo in modo precario e sotto pagato quasi sempre in lavori in appalto e subappalto, o false cooperative, oppure false partite iva, con stipendi che difficilmente superano i 5 euro lordi orari;

Quindi a mio parere, non da oggi, viviamo in una società che non è democratica ma post-democratica… e lo spostamento di masse, verso la destra, con “le fortune di un mediocre politico che si presenta come “tribuno sovrano del popolo”, non è solo un fatto di imbarbarimento culturale, ma denota una caduta di credibilità verso la “Sinistra “ per ciò che è avvento sul piano del lavoro, economico e sociale, anche quando la sinistra era al governo…

In questo contesto, non mi convince l’idea di un governo Istituzionale al fine di evitare la caduta nel precipizio… e presumo che comunque in autunno o al massimo all’inizio del 2020 andremo alle elezioni …

ma dubito fortemente che il cambio di rotta possa avvenire soltanto se nel frattempo si costruisce un fronte (sicuramente necessario) contro il “Fascioleghismo”…

Certamente l’estrema destra va combattuta con forza per impedire che Salvini possa divenire “l’Uomo Forte dell’Italia”… ma per recuperare i consensi delle masse subalterne deluse dalla “sinistra”, occorre portare avanti un’alternativa a tutto ciò che sul piano economico, sociale, culturale e civile è avvento in Italia e sta avvenendo, non può bastare cercare di vincere le elezioni elettorali, “per paura dell’Uomo nero “ …

A mio avviso oggi, il punto nodale resta quello di capire come nella realtà che viviamo, sia possibile garantire rappresentanza e partecipazione, alle classi sfruttate o subalterne facendo diventare esse soggetti attivi per il vero cambiamento, in questo nuovo contesto sociale e politico ;

ED ALLORA CHE FARE ?

Le alleanze elettorale mettendo assieme un cartello di forze raggruppando la sinistra che c’è non mi convince e anche alle ultime elezioni Europee hanno dimostrato tutto il proprio limite… la risposta e' ancora una volta : cercare di sviluppare un forte movimento di lotte (anche durante la campagna elettorale) rivendicative nelle fabbriche, nelle scuole, nei territori, generale... SU UN PROGRAMMA SEMPLICE (aperto a chi ci sta) FATTO DI POCHI PUNTI QUALIFICANTI CARATTERIZZATO SINISTRA, COME QUESTI :

  1. rivendicare forti incrementi salariali e pensionistici, da finanziare attraverso una patrimoniale in grado di redistribuire la ricchezza…. tutti lo sanno dove sono i soldi... BASTEREBBE METTERE UNA PATRIMONIALE A QUEL 10% DI POPOLAZIONE STRARICCA..ma nessuno ha il coraggio di farlo...e continuano sempre a mungere la stessa "vacca" con i tagli ai salari, alle pensioni, alla sanità, alla scuola... ed invece a lor signor i ricconi vogliono farli arricchire ancor di più riducendogli le tasse con la FLAT TAX...

  2. rivendicare l'annullamento delle 46 forme di lavoro precario e frantumato, annullando leggi sul lavoro precario come Legge n. 30 e JOBS ACT… RIPRISTINANDO I DIRITTI SUL LAVORO;

  3. riappropriazione da parte dello Stato, delle aziende e settori strategici privatizzati, reclamando anche Investimenti innovativi intensi per la conversione economica ambientale a partire dal risanamento dei territori, in grado di creare nuova occupazione;

  4. sostegno intenso ad una scuola pubblica qualificata ed alla sanità pubblica;

  5. lotta vera alla corruzione e per fare pagare chi evade le tasse;

  6. riduzione delle spese militari chiedendo con forza anche la chiusura della basi Americane e l’uscita dalla Nato sempre più anacronistica dopo lo scioglimento del blocco ex socialista del “Patto di Varsavia”.

Credo quindi che la mobilitazione in vista delle elezioni contro la Lega per il rischio di fascismo, debba essere accompagnata da una mobilitazione e lotta vera, per rivendicare le cose sopra citate… e che solo così si potranno creare anche le condizioni per TENTARE DI VINCERE LE ELEZIONI e ricostruire in vero partito della sinistra...

NON CI SONO ALTERNATIVE NE SCORCIATOIE !

Cedo anche che la CGIL ed il sindacato tutto abbia oggi una grande responsabilità e non può cavarsela dicendo : ci sono le elezioni, manca la controparte per il confronto.. NO il confronto ed il conflitto non riguarda solo il governo, il sindacato deve ritrovare la controparte e sviluppare le lotte anche contro il padronato, e non recepirlo come possibile alleato !

Umberto Franchi

Lucca, 11 agosto 2019