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Oltre al crollo dello stato sociale, siamo anche in presenza del crollo della democrazia?

Credo di si... nel corso degli ultimi 30 anni, tutti i pilastri della democrazia sono crollati:

  1. il mercato globale e' sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale.

  2. il patto sociale fondato tra il compromesso tra capitale e lavoro e sviluppato attraverso il conflitto di classe tra governi, capitale e lavoro ... e' finito;

  3. lo Stato Nazione ha perso la sua sovranità delegandola ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la banca mondiale, la BCE, il FMI, NATO.

  4. la crisi del modello produttivo Fordista, la finanziarizzazione globale dell'economia , ha comportato anche il crollo della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche;

  5. infine i processi mediatici , l'uso del web, di spettacolarizzazione , personalizzazione , della politica , hanno svuotato il senso tradizionale dei meccanismi di rappresentanza tramite i partiti.

Quindi a mio parere viviamo in una societa' che non e' più democratica... ma una società post-democratica.

Allora il punto nodale resta quello di capire come in questa realtà , oggi sia possibile garantire rappresentanza e partecipazione, alle classi sfruttate o subalterne diventando soggetti attivi in questo nuovo contesto sociale e politico.

Credo che continuare a promuovere petizioni sui diritti, produrre documenti e progetti rivendicativi alternativi, fare referendum, chiedere il rispetto ed applicazione della nostra costituzione , sia diventato un rituale insufficiente ... una prassi scontata che finisce per “smuovere poco” ed essere deleteria.

Credo anche che spendere energie in competizioni elettorali, dove i programmi di governo o sono sostanzialmente segnate da scelte liberiste o neutralizzate dai poteri sovranazionali, sia una pura illusione.

Infine credo anche che sia illusorio pensare ad una "democrazia orizzontale" da sostenere tramite la rete... che anzi sta diventando un modo di delega a chi propone le scelte da fare..;

E ALLORA CHE FARE ? la risposta e' ancora una volta : cercare di sviluppare un forte movimento di lotte rivendicative nelle fabbriche, nelle scuole, nei territori, generale... Non vedo scorciatoie !

Umberto Franchi

Lucca,10 luglio 2019