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Non puoi avere tutto

Dunque, volete parlare con me. Di donne, di femminismo. Di violenza, sessismo, stupro. Siete convinti di avere un sacco di argomentazioni e spiegazioni e idee che io non avrei mai sentito prima. Non volete mica essere aggressivi o supponenti, si tratta solo di discutere. E io non voglio parlare con voi. Che atteggiamento è questo?

Be’, è l’atteggiamento di una che le vostre argomentazioni ecc. le ha già sentite tutte. E non una sola volta. Inoltre, a differenza di molti di voi, quest’una sa esattamente che cosa le origina e che effetti hanno sulle vite delle donne. Ma voi volete risposte, è così? Potete averle. Ve ne do tre, come esempio e una volta per tutte, perché – questione di logica elementare – non si può avere con me una conversazione sui dettagli di un problema dichiarando a priori che il problema non esiste e me lo sono inventato io, ok?

“Naturalmente sono solidale con le vittime della violenza domestica e della violenza sessuale, capisco, ma perché non menzioni mai gli uomini, gli uomini sono anche loro vittime di stupri e violenze, però non ci sono rifugi per gli uomini e un piano nazionale antiviolenza per gli uomini, nessuno si propone di insegnare agli uomini come difendersi. Quindi, cifre a parte, direi che gli uomini hanno la peggio in questo settore, ma voi femministe non ne parlate.”

“La violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%) e la violenza domestica inflitta dal partner è la forma più comune (30%). Stime prudenti, perché molti casi non vengono denunciati.” – OMS, 2013. Ecco, cifre a parte: perché che una donna su tre in tutto il pianeta subisca violenza durante la propria vita è troppo orribile per essere giustificato in qualche modo. Naturalmente a te delle vittime della violenza domestica o sessuale non importa un piffero, quel che vuoi è togliere dalle spalle dei perpetratori la responsabilità delle loro azioni. Dunque, anche gli uomini soffrono abusi? Santo cielo, non me ne ero mai accorta prima che arrivassi tu! E chi abusa di loro, nella fottuta stragrande maggioranza dei casi? Altri uomini. Guarda un po’. Per cui li menziono, vedi. Non me ne dimentico mai. Non permettete che me ne dimentichi, anche quando vorrei.

“Dire su Facebook che metterei a pecora la Boldrini e poi la fotterei in culo fa di me un potenziale stupratore?” Sì. Hai appena attestato pubblicamente che la stupreresti per punirla dei suoi comportamenti a te sgraditi. Perciò: Sì. Sì. Sì. E non solo. Quel che hai detto dà una pacca sulla spalla al prossimo violentatore, ridicolizza e umilia e ferisce chi è stata vittima di violenza sessuale, insegna con l’esempio ai più giovani come si maneggiano le donne e che il consenso nei rapporti sessuali non è necessario. Non sei solo un potenziale stupratore, sei un emerito e meschino stronzo.

“E se in Parlamento dico “figli di troika” ai miei avversari o sventolo il cartello con su scritta tale frase, sarei un sessista?” Sì. Se per prendertela con un uomo devi passare attraverso sua madre (o un’altra di quelle che ritieni essere le “sue” donne: figlia, moglie, amante) sei un sessista. Non solo, poiché pensi che la lotta politica si faccia a palate di insulti, sei anche uno sguaiato incapace. L’unico risultato che ottieni con i “figli di troika” è il gonfiare il tuo ego, già ipertrofico, con la “visibilità” che l’essere cafone ti guadagna.

Basta con le falsità. Voi non volete ascoltarmi, non volete parlare con me, non volete risposte. Vorreste riuscire ad umiliarmi con ragionamenti che neppure stanno in piedi; vorreste “provare” a voi stessi che mi sbaglio, che ho un’agenda nascosta, che mento; vorreste riuscire a offendermi con un “chi-ti-scopa-racchiona”, come se per le donne “essere scopate” (attenzione: non fare sesso, essere scopate, cioè essere usate come attrezzi per la masturbazione maschile) fosse il massimo del riconoscimento che possono ottenere su questa terra. E il non plus ultra del gaudio. D’altronde, per quale altro motivo sono al mondo se non per farsi trombare da voi, ridicolizzare da voi, schiacciare da voi, pestare da voi, insultare da voi? Che, tra parentesi, siete ovviamente tutti divinità del sesso e poiché appartenete al sesso maschile siete pure divinità per antonomasia, per nascita, per diritto, per legge, per natura/cultura/tradizioni. Davvero, non c’è bisogno del femminismo, basta guardare quanto bene stanno le infime creature femmine con voi. E quindi non c’è nessun bisogno di discutere con me, anche perché io sono in grado di tracciare dei limiti e di tenervi fuori dalla mia vita. Come si dice spesso alle donne: “Tesoro, non puoi avere tutto quello che vuoi.”.

Maria G. Di Rienzo

Fonte: Lunanuvola's Blog - Il blog di Maria G. Di Rienzo

http://lunanuvola.wordpress.com/2014/02/26/non-puoi-avere-tutto/