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"Il pensiero di Lanza Del Vasto. Una risposta al XX secolo" A Cura Di Antonino Drago

A me dispiace di non conoscere abbastanza bene, tra gli altri maestri della nonviolenza, l'opera di Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, pur avendolo ascoltato di persona una volta, a Torino, negli anni '70 (morì nel 1981 all'età di ottant'anni). L'impressione fu di autorevolezza un pò autoritaria. Ma fu un unico momento, che non permette un giudizio. Per questo sono contento di incontrare studi su di lui, che introducano ad una migliore lettura dei suoi scritti e conoscenza della sua personalità. Dopo avere presentato, nel 2009, un precedente libro di Antonino Drago e Paolo Trianni sulla filosofia di Lanza del Vasto (Jaca Book, Milano), sono lieto ora di segnalare questa nuova raccolta di studi su Il pensiero di Lanza del Vasto, curata e introdotta da Drago stesso, uno dei più appassionati discepoli e studiosi in Italia di questo singolare poeta, filosofo, artista, allievo di Gandhi, a sua volta maestro e operatore di nonviolenza.
Anzitutto segnalo che il volume ha in appendice una utilissima guida ragionata alla lettura e allo studio degli scritti di Lanza del Vasto e dei libri e periodici sulla sua opera e eredità attiva.
Inoltre, completano il volume tre conferenze di Lanza, tenute in India nel 1977, quarant'anni dopo il suo incontro con Gandhi, molto indicative della sua riflessione radicalmente critica della modernità occidentale, in nome della saggezza antica e della vita naturale. Vi si sente un'eco del gandhiano Hind Swaraj del 1909, sulla cui interpretazione abbiamo riflettuto recentemente, nel centenario.
Nella Introduzione, Drago sottolinea in Lanza la precoce capacità di percepire la negatività complessiva del Novecento, e gli riconosce, più che a chiunque altro, di avere proposto, con la propria totale conversione personale e sociale, una alternativa collettiva a quel secolo negativo. Non tutta la cultura nonviolenta è così antimoderna, pur ugualmente e profondamente critica.
Autori dei contributi raccolti nel volume, presentati in una giornata seminariale con lo scopo di compartecipare la conoscenza dei vari libri di Lanza del Vasto, sono tredici studiosi, non solo affermati (come lo stesso Drago, Fulvio C. Manara, Gabriella Fiori, Andrea Cozzo, Daniel Vigne), ma anche giovani laureati e operatori sociali.
Temi trattati dagli autori, sono: la produzione poetica, il contributo filosofico allo spiritualismo cristiano, l'esperienza del viaggio in India e il soggiorno presso Gandhi, il "disoccidentalizzarsi", la relazione amicale con Simone Weil, il tema della scienza nella vita moderna, il pensiero trinitario universale espresso in La Trinitè spirituelle, la riforma religiosa cristiana e il rapporto della nonviolenza con la religione, la fondazione della Comunità dell'Arca e il ruolo in essa della donna (su cui il Nostro afferma con decisione, come l'unica naturale, una concezione patriarcale, discussa nella Comunità stessa).
A me ha interessato in particolare la relazione accurata e problematica di Manara sull'incontro di Lanza con Gandhi e con la spiritualità indiana, da lui riferito in Pellegrinaggio alle sorgenti (Il Saggiatore, 2005), libro raccomandato tra i primi per conoscere il nostro Autore.


Fonte: Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo