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Lettera aperta di fronte alle dichiarazioni del Sindaco di Massa sul conflitto tra Israele e la Palestina

Siamo filo terroristi?

Abbiamo appreso dagli organi di stampa e ascoltando le registrazioni del consiglio comunale che siamo stati definiti filo terroristi e simpatizzanti di Hamas. Il motivo? Avere semplicemente solidarizzato con una cittadina che aveva espresso il suo dissenso durante l'intervento del sindaco sulle vicende mediorientali, allontanandoci in silenzio dalla sala.

Noi proveniamo dalla cultura di Vittorio Arrigoni che ha come fondamento il principio: "restare umani”.

II 7 Ottobre abbiamo provato un dolore profondo per quanto stava accadendo ai confini di Israele e non abbiamo esitato a dichiarare pubblicamente la gravità di quel massacro e l'ignobile uso che viene fatto degli ostaggi.

Il sindaco di Massa non ha speso un'umana parola nei confronti delle 11 mila persone morte sotto i bombardamenti israeliani di cui 2/3 sono bambini e donne; degli oltre 40 mila feriti; degli omicidi sommari; delle migliaia di bambini rimasti senza famiglia; degli oltre 1 milione e 400 mila persone sfollate; del 42% di case distrutte a Gaza; della mancanza per quelle popolazioni di acqua, cibo (causa anche di infezioni gravi), carburanti, energia elettrica; del fatto che siano state bombardate le persone durante l'esodo; degli ospedali, scuole e siti ONU che sono stati bombardati; delle decine di giornalisti e giornaliste, personale ONU e sanitario che sono stati uccisi; delle ambulanze colpite durante il trasporto dei feriti.

Ciò lo riteniamo estremamente grave e indica bene quanto sia lontano o indifferente a questa tragedia!

Facciamo inoltre solo un cenno a quanto accade ai palestinesi anche fuori da Gaza, dove i coloni ne hanno uccisi oltre 200 e ne hanno incarcerati 3500; dove i coloni hanno sradicato gli ulivi, i frutteti, i campi di grano e cementificato i pozzi d’acqua.

Ma è possibile che tutto questo non abbia trovato una parola di umana comprensione e si usino invece ingiurie verso chi crede che si debba costruire un percorso di pace? La nostra richiesta (parola d'ordine) è la stessa del segretario generale dell'Onu Guterres: un immediato cessate il fuoco.

Noi non crediamo che i dialogo si costruisca chiudendo le forniture di acqua, cibo, medicine, avvelenando i pozzi o costruendo un cimitero, tutto questo chiamandolo pace. Siamo convinti che la maggioranza del popolo palestinese e degli ebrei vogliano la Pace, vera, che garantisca uguali diritti e la sicurezza per tutte le persone.

Fermiamo il massacro, prendiamo per mano la Pace

Firmatari:

Giancarlo Arbori

Giuditta Sborgi

Laura Penaglia

Antonella Cappè