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Marcia interreligiosa della Pace del 5 febbraio 2023. Tante guerre, una Pace globale: l'intervento di Accademia Apuana della Pace

C'è una guerra non dichiarata ma molto crudele che si sta compiendo ai confini dell'Europa e nel mediterraneo, la guerra ai profughi, a chi scappa da altre guerre, dalla fame, a chi cerca un avvenire migliore... Eppure avremmo bisogno in Italia, a crescita zero , di persone nuove, di giovani..eppure si fa di tutto per disincentivare le partenze pagando tanto regimi come quello turco o la Libia, nella rotta balcanica si sperimentano i più efferati - moderni sistemi di sorveglianza e respingimento, nel mediterraneo lasciamo che il mare inghiotta le sue vittime, senza nome ...


Pace e Disarmo, non è una utopia

I tragici avvenimenti del 2022 hanno dimostrato che la minaccia di una guerra nucleare è purtroppo pericolosamente reale. Serve un’azione corale per eliminare le testate nucleari dalla storia: il piano di azione promosso dal Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari TPNW fornisce una strada concreta.

Domenica 22 gennaio 2023 si è celebrato il secondo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), la prima norma internazionale che dichiara illegali le armi nucleari. Uno strumento legale fortemente voluto dalla società civile che ne ha promosso la discussione e votazione all’ONU nel luglio 2017, operando poi per il raggiungimento delle ratifiche necessaria a farlo entrare in vigore il 22 gennaio 2021.

Il testo del Trattato TPNW sancisce l’illegalità delle armi nucleari e ne vieta l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento.

Ad oggi 68 Stati lo hanno ratificato, impegnandosi a promuovere un processo graduale e sicuro verso un disarmo nucleare totale, mentre sono 92 i Paesi che lo hanno firmato. Negli ultimi 12 mesi sono 9 gli Stati ad essere entrati a far parte dell’elenco dei ratificatori,. Un appuntamento di confronto che, nonostante la grande tensione internazionale, ha condannato in modo inequivocabile “qualsiasi minaccia nucleare, sia essa esplicita o implicita e a prescindere dalle circostanze”, la più forte ed esplicita condanna multilaterale di sempre della minaccia di usare armi nucleari.

Purtroppo l’Italia mantiene al momento una posizione di distanza dal Trattato, evidenziata dalla decisione di non partecipare alla Conferenza di Vienna (cui invece hanno preso parte alleati UE e NATO pur non ancora parte del TPNW. In Italia ci sono ben 80 ordigni nucleari nelle basi Nato di Aviano e Ghedi

Questa situazione però non ci scoraggia: Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica continueranno dunque a promuovere e rafforzare la mobilitazione “Italia, ripensaci” affinché Governo e Parlamento decidano di compiere passi concreti verso la costruzione di un mondo libero da armi nucleari, dando degno seguito all’impegno sottoscritto con il Trattato di Non Proliferazione (NPT).

Qualcuno dirà che i pacifisti sono utopici, quello che propongono è irrealizzabile; ma solo l’idea apparentemente utopica del Disarmo da oggi, può portare a proseguire in un cammino di Vita e di Pace, la visione distopica del riarmo porta solo a morte.

Micheline Mwendike Kamata, congolese del Kivu, in Italia, attivista del movimento La Lucha ( lotta per il cambiamento) , ha partecipato il 25 gennaio a Roma, alla conferenza stampa promosssa da oltre 100 associazioni per chiedere " A quando la Pace in Congo" , leggo la sua frase conclusiva:
" Il caso Congo, la guerra che ci è imposta, ci ha insegnato tanto. in Congo c'è umanità ovunque. La sofferenza invece di dividerci ci ha resi più uniti. Prima c' erano le tribù, adesso che un solo popolo congolese. Perché sappiamo che la violenza fa male a tutti. Un'arma non è fatta per proteggere una comunità, tutte le armi uccidono. La guerra, che è la nostra Storia, ci ha insegnato che solo la NON VIOLENZA sarà capace di dare risultati"

Occorre fermare la spirale che porta alle tensioni, alle provocazioni ed alle guerre. Bisogna partire da una riduzione drastica della spesa militare, con conseguente spostamento di risorse per garantire una vera sicurezza per tutti e quindi “preparare la pace con la pace” solo attraverso il disarmo e la non violenza .