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La Casa di Accoglienza di Massa per persone senza fissa dimora riapre: intervista alla presidente dell'AVAA Buratti M. Stella

La Casa di Accoglienza di Massa, che a Luglio è stata chiusa per realizzare la terza ed ultima trance di lavori finanziati della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara e seguiti, da volontario, dall'arch. Sauro Quadrelli, riapre il giorno 11 ottobre p.v.

Pubblichiamo una nostra intervista alla presidente dell'Associazione Volontari per l'Ascolto e l'Accoglienza (AVAA) che gestisce la struttura di proprietà della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli.


Può presentare brevemente l'Associazione Volontari per l'Ascolto l'Accoglienza

L'AVAA nasce nel 1985 con l'obiettivo di rivolgersi alle marginalità emergenti di allora, in un tentativo però di costruire reti. In quest'ottica, fin dall'inizio, assorbì al proprio interno il Centro di Ascolto, il Comitato Accoglienza Stranieri e il Gruppo Tossicodipendenze.

Nel corso degli anni, in una rilettura costante del territorio, al fine di evitare duplicati e servizi autoreferenti, le modalità di declinare la scelta degli ultimi dell'associazione sono cambiate

Attualmente l'Associazione è impegnata su quattro fonti: la Casa di Accoglienza, il Centro di Aggregazione di Castagnara, il Centro di Ascolto e l'impegno per una cultura di pace.


Può illustrare brevemente la Casa di Accoglienza di Massa

La Casa di Accoglienza di Massa, in via Godola, aperta nel 1988, è nata come risposta di “bassa soglia” alle persone che si trovano senza una dimora fissa o stabile. All'inizio per lo più rispondeva a richieste di soli italiani, ora c'è, ovviamente, una lieve prevalenza degli immigrati. E' una struttura che può offrire semplicemente una “sosta” al faticare rispetto a chi non ha un tetto dove dormire, niente di più, senza nessuna pretesa.


E' una struttura che risolve i problemi?

No la Casa di Accoglienza di per stessa non offre nessuna soluzione ai problemi urlati dagli ultimi che si rivolgono alla struttura e al Centro di Ascolto. Noi possiamo solo offrire un “riposo” rispetto alle fatiche quotidiane, un breve soggiorno di soli cinque giorni, con una interruzione di due mesi per essere nuovamente ospitati di nuovo... una pausa nella quale però offrire anche una possibilità di “relazione” a chi è relegato ai margini della nostra vita.

La soluzione ai problemi delle persone che si rivolgono a noi necessita una sinergia articolata che coinvolga servizi pubblici, volontariato, associazionismo, per rispondere ad un disagio che è vasto, ampio, spesso strutturale.


Come funziona?

Abbiamo una struttura di nove posti letto, nella quale ospitiamo gli ospiti per un massimo di cinque giorni, dal lunedì al venerdì. Eventuali proroghe brevi sono concesse solo su richiesta dei servizi sociali o di associazioni in presenza in un minimo di progetto. Tra un soggiorno e il successivo devono trascorrere almeno due mesi.


Avete bisogno di volontari?

La casa di Accoglienza attualmente funziona solo con volontari che garantiscono due turni di servizio (con una frequenza quindicinale): uno serale, dalle 19.00 alle 21.00, che garantisce l'accoglienza e la cena agli ospiti, e un turno notturno, dalle 21.00 alle 7.30, che invece garantisce la presenza di due volontari durante la notte, per cui è evidente di quanto per noi sia vitale avere persone che danno un po' del loro tempo.

Per fare andare avanti questo servizio i volontari sono essenziali ed al tempo stesso dobbiamo constatare come questo servizio diventi una opportunità di conoscere personza che generalmente evitiamo e scansiamo.

Abbiamo avuto modo di misurare questo aspetto proprio con i ragazzi degli scout e alcuni alunni delle scuole secondarie che sono venuti a fare un anno di tirocinio nel turno serale affiancandosi a volontari adulti.

Un bell'articolo che ha colto le dinamiche all'interno della Casa ad esempio lo ha scritto sulla “Parola” Valentina Consolo, che nel 2009/2010 ha fatto questa esperienza.

Per questo motivo invitiamo ad accostarsi a questa esperienza quanti desiderino impegnarsi in un servizio e in un momento di incontro con l'altro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamare i numeri 0585-792986, 339-5829566).

Come già detto allo stato attuale chiediamo un impegno ogni quindici giorni (in alcuni casi anche mensile volendo), che non sia semplicemente l'erogazione di un servizio, ma l'opportunità nostra e degli ospiti di iniziare a sperimentare forme di relazione... in questo sta l'importanza del servizio.

 

Il ruolo del volontariato?

Il volontariato può assumere un ruolo importante nel welfare, non tanto come soggetto che gestisce servizi in sostituzione del pubblico, ma come punto di osservazione, parziale ma fondamentale, delle marginalità e delle contraddizioni sociali che le determinano.

Significa assumere una dimensione politica, contribuendo, insieme ai servizi pubblici e alle forze politiche, a disegnare il sistema delle politiche sociali, finalizzate alla coesione sociale e all'inclusione.

In tal senso il volontariato contribuisce a dare un suo contributo a disegnare un progetto e un'idea di città, che si declini partendo dagli ultimi, e non dai poteri forti.

Ruolo questo che generalmente il volontariato ignora limitandosi a quello di erogatore di servizi, in una logica spesso di gestione del piccolo orticello, incapace invece di fare rete, cogliendo le proprie potenzialità e i propri limiti insieme alle potenzialità e ai limiti delle altre realtà.


Una conclusione

L'invito a destrutturare le barriere che costruiamo, alimentate dal pregiudizio e dalla non conoscenza. In tal senso chiedo a quanti interessati di provare a darci una mano impegnando ogni quindici giorni un po' di tempo alla Casa di Accoglienza, sia nel turno serale, che è bello che sia anche un momento di festa, una condivisione di un po' di tempo, sia nel turno notturno, dove ovviamente abbiamo più bisogno di persone, ma che di per sé non richiede lo stare svegli, semplicemente il dormire nella stanza riservata ai volontari, presenti nella struttura per ogni evenienza.

Chiunque sia interessato può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamare i numeri 0585-792986, 339-5829566.

Un ultimo appello è quello di cominciare a pensare al volontariato come una delle espressioni della partecipazione civile e politica, un momento di espressione della propria cittadinanza consapevole e del proprio protagonismo sociale... solo così il volontariato può fare quel salto di qualità culturale cui accennavo prima.

Ed infine, ma idealmente è all'inizio dei miei piensieri, un ringraziamneto a tutti i volontari, che ci aiutano a mantenere vivo questo servizio, e alla Fondazione della Cassa ri Risparmio di Carrara, che ha contribuito alla ristrutturazione della Casa di Accoglienza in questi ultimi tre anni, e all'architetto Sauro Quadrelli, che ne ha seguito tutti i lavori.