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La tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi ci dice che quella barca che dovrebbe farci sentire con-sorti, accomunati da una simile sorte, resta per ora una speranza: il mondo continua a essere diviso in transatlantici e zattere, benestanti e disperati, stanziali e migranti per forza. Sì, perché bisognerebbe smetterla di chiamarle migrazioni: sono deportazioni indotte!

Nessuno lascia di sua spontanea volontà gli affetti, la casa, affrontando viaggi rischiosi in mano a organizzazioni criminali e in balia degli eventi atmosferici. Lo fa solo perché costretto da un sistema economico intrinsecamente violento, sistema che colonizza, sfrutta e impoverisce vaste regioni del mondo.

Intanto vediamo cosa non deve fare. Stiamo attenti a non confondere il movimento con l’agitarsi a vuoto, e il silenzio con il lavoro quotidiano. L’azione della nonviolenza è soprattutto preventiva, anche se non fa chiasso. Sono cose risapute, già dette da tempo, ma che poi vengono periodicamente disattese per la smania di dover dare risposte immediate a chi rilancia sempre la stessa stantia domanda: ma dove sono i pacifisti?

Sono indignato per il comportamento dell’Italia nei confronti dell’Egitto, un paese che geme sotto la spietata dittatura di Al-Sisi. Quell’orribile morte di Giulio Regeni per mano di torturatori egiziani e l’imprigionamento, da quasi un anno, senza ragione se non quella di difendere i diritti umani, di Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna, sono due vicende note al pubblico italiano, che rivelano il vero volto del governo egiziano. Sotto pretesto della lotta al terrorismo è in atto in Egitto una spaventosa repressione. Ci sono ora ben 60.000 prigionieri politici nelle carceri e dal 2016 al 2019, 2.400 sono stati condannati a morte.

Le Chiese cattoliche e protestanti della Germania, che partecipano al “Sanctuary Movement” offrendo asilo nelle proprie chiese ai rifugiati, ricercati dalla polizia per essere deportati nell’inferno da cui sono fuggiti, stanno dando una bella testimonianza di Umanità a tutta l’Europa.