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Al Presidente della Regione Toscana

All’ Assessorato Diritto alla Salute e Sanità

Siamo un gruppo di familiari che hanno ragazzi con disabilità ospiti di RSA (residenze sanitarie assistenziali) facciamo notare che:

Carissima, carissimo,

manca poco al Natale e non bisogna essere dei raffinati analisti per capire che sarà un Natale diverso dagli altri. La pandemia che ci tiene ancora in affanno ci prepara a festività natalizie differenti da quelle che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita. E’ come se fossimo in guerra. Il nemico è microscopico, invisibile, ma sta mietendo tante vittime in tutto il mondo da ormai molti mesi. Ed il nostro desiderio di festa, di intimità familiare, di spensieratezza non deve farci abbassare la guardia sulle precauzioni necessarie per non ammalarci e per non continuare a diffondere il nefasto Covid 19, per la salute di noi stessi e di tutte le nostre persone care.

Carissima, carissimo

è davvero strano sentire quanto ciò che stiamo vivendo, all’improvviso, non coincide più con qualcosa di conosciuto. Questo insinua in noi una sottile angoscia che tentiamo di esorcizzare muovendoci, inventando,

sperimentando ma, senza fermarci per conoscerla questa paura, schiavi come siamo del nostro pensiero.

La speranza che potessimo trarre un insegnamento dall’esperienza nella tragedia di questa epidemia, sembra ormai svanita. Niente è più come prima però, il cambiamento continuerà, indipendentemente da noi. Se lo subiremo soltanto, non potrà essere di nessuna utilità.